Grano, preoccupazione per le speculazioni

Il prezzo del grano è altalenante, ma le quotazioni sono al ribasso proprio mentre diminuisce la produzione a causa della siccità e aumentano i costi per gli agricoltori. Coldiretti lancia l’allarme su quella che ritiene una vera e propria speculazione sui prezzi del grano, che danneggia sia gli agricoltori che i consumatori

Grano
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(Rinnovabili.it) – Il prezzo del grano continua a oscillare. Le ultime quotazioni sono state al ribasso, addirittura -45% a tonnellata, stando alla Commissione Cereali della Camera di Commercio di Bari. Coldiretti è giustamente preoccupata della situazione degli agricoltori, che si trovano a fronteggiare un mix di elementi negativi: la siccità ha fatto crollare la produzione, il rialzo del prezzo dei carburanti ha aggravato il quadro generale.

Cala la produzione e aumentano le spese

Prendiamo ad esempio il caso della Puglia, area particolarmente vocata alla coltivazione del grano. A causa della siccità la produzione è calata del 35-40% rispetto alla media degli anni precedenti. Nello stesso momento, l’impennata dei costi di produzione – che riguarda carburanti, elettricità, concimi, sementi e fertilizzanti – per gli agricoltori si è tradotta in un aumento di spesa di circa 600 euro in più a ettaro.

In particolare, secondo le elaborazioni di Coldiretti sui dati del CREA, i rincari per i produttori sono nell’ordine del +170% per i concimi e +129% per il gasolio: l’incremento medio dei costi correnti arriva a +68%. Se a questi dati si sommano quelli delle speculazioni in atto, è facile comprendere il perché di tanta preoccupazione nel mondo agricolo e del grano in particolare.

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Acquisti e vendite virtuali

Vedendo l’altalenare dei prezzi si ha nettamente l’impressione che sia in atto una speculazione sui prezzi del grano. Coldiretti evidenzia questa tendenza relativamente a quello italiano quando nella seduta della Commissione Unica Nazionale sono state avanzate delle proposte che gli agricoltori hanno ritenuto irricevibili.

La guerra in Ucraina ha intensificato le speculazioni dei mercati finanziari che si allargano a beni di ogni sorta, dall’oro ai prodotti agricoli. Le quotazioni sono determinate non tanto dall’andamento della domanda e dell’offerta quanto dai movimenti finanziari di chi investe con acquisti e vendite virtuali. Nel caso dei prodotti agricoli il danno è evidente, sia per gli agricoltori che per i consumatori: i primi devono produrre a prezzi insostenibili, mentre sulle spalle dei secondi si scaricano gli aumenti finali. Un fatto, questo, di inaudita gravità in quadro economico preoccupante che vede crescere il numero di persone in difficoltà.

Dagli accordi di filiera all’incremento dell’innovazione

Coldiretti sostiene con determinazione gli accordi di filiera tra imprese agricole e industrie. Tali accordi fissano gli obiettivi qualitativi e quantitativi, nonché prezzi equi che non devono scendere sotto i costi di produzione, come previsto dalla legge di contrasto alle pratiche sleali. L’appoggio all’agricoltura, tuttavia, non riguarda solo il grano, ma tutte le tipologie di coltivazione.

Bisogna investire nei bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare l’invasione della fauna selvatica che distrugge i raccolti e porta all’abbandono dei terreni, sostenere la ricerca e l’innovazione tecnologica. In questo modo si potrà incrementare la produzione, tutelare la biodiversità e diventare più resilienti alle difficoltà causate dai cambiamenti climatici.

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