Gli indigeni creano il proprio fondo per il clima

Ottenere finanziamenti tramite l’ONU per mitigazione e adattamento è quasi impossibile. Così i leader indigeni creano il proprio fondo per il clima

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Contro la lentezza internazionale dei finanziamenti sul clima

 

(Rinnovabili.it) – Troppa burocrazia, troppi interessi e tempi infiniti. Il Fondo Verde per il Clima (Green Climate Fund), creato dalle Nazioni Unite per supportare progetti di mitigazione e adattamento nei paesi più poveri, non funziona. Per questo le comunità locali in lotta con gli impatti del cambiamento climatico hanno deciso di fare da sé. Non possono contare sulla piena solidarietà dei governi ricchi, che pur essendo i primi responsabili dell’aumento delle emissioni e del riscaldamento globale, da sempre sono restii a finanziare a fondo perduto progetti sostenibili volti ad aiutare le comunità più deboli ed esposte. Così, alcuni leader indigeni in Messico e nell’America centrale hanno deciso di prendere in mano la situazione.

Hanno creato un fondo proprio, le cui risorse andranno in gran parte a progetti tesi a proteggere la sicurezza alimentare attingendo alle conoscenze tradizionali. Il leader indigeno della comunità di Bribri, Leví Sucre, ha detto all’agenzia di stampa Reuters che per la sua famiglia di agricoltori del Costa Rica è impossibile oggi continuare a coltivare fagioli. «Quando si coltivano i fagioli, c’è un periodo in cui non possono ricevere acqua. Ma oggi il freddo e le piogge inattese li stanno rovinando». Effetti del cambiamento climatico. Come affrontarli visto che prendere finanziamenti dal fondo per il clima dell’ONU è praticamente impossibile?

 

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Da qui è partita la piccola “rivoluzione finanziaria” degli indigeni, che hanno creato il Fondo Territoriale Mesoamericano tramite l’organizzazione regionale denominata Alleanza Mesoamericana dei Popoli e delle Foreste, che tiene insieme numerose comunità locali e movimenti di popoli delle foreste. L’obiettivo è mettere a disposizione finanziamenti facili e veloci alle comunità indigene per la mitigazione dei cambiamenti climatici e progetti di adattamento. I leader sperano che il fondo possa ricevere un supporto internazionale. Se il denaro sarebbe depositato nella Banca centroamericana per l’integrazione economica, sarebbero comunque le popolazioni indigene a gestire il fondo, conservando quindi una governance che permetterebbe di premiare progetti volti a garantire la sicurezza alimentare attraverso tecniche tradizionali e più sostenibili.

«Non stiamo abbandonando l’uso della tecnologia – ha detto Sucre – perché sappiamo che deve essere complementare. Ma vogliamo incentivare l’uso di tecnologie che non cancellano la nostra cultura».

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