L’uomo sta cancellando la biodiversità vegetale e animale

Agricoltura industriale, pesca, urbanizzazione e cambiamento climatico stanno facendo piazza pulita della biodiversità sul pianeta

biodiversità

 

La nuova lista rossa IUCN mostra il calo della biodiversità

 

(Rinnovabili.it) – Sono migliaia le specie animali e vegetali a rischio estinzione per cause che dipendono dalle attività umane, come l’agricoltura industriale, la pesca e i cambiamenti climatici. Lo ha detto L’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), che ha rilasciato ieri l’ultima lista rossa delle specie in pericolo.

In questo rapporto sullo stato della biodiversità, presentato a Tokyo in una conferenza stampa, la IUCN ha valutato per la prima volta anche 26 specie di grano selvatico, 25 specie di riso selvatico e 44 specie di patata dolce selvatica. Il dossier intende sottolineare come le tecniche agricole industriali stiano impoverendo la diversità genetica delle colture, mentre l’urbanizzazione e il degrado ambientale dovuto alle attività umane sta mettendo in serio pericolo alcune specie animali.

 

>> Leggi anche: La sesta estinzione di massa è già in atto e l’uomo è la causa <<

 

Craig Hilton-Taylor, direttore dell’unità della IUCN responsabile della red list, ha detto che le estinzioni registrate sono avvenute ad un ritmo più veloce che in qualsiasi momento della storia umana. Il gruppo, che ha ricevuto biodiversitàfinanziamenti dalla casa automobilistica giapponese Toyota per stilare l’elenco di quest’anno, ha valutato lo stato di 91.523 specie, di cui 25.821 sono minacciate, 866 estinte e 69 estinte in natura (cioè con esemplari ancora vivi e tenuti in cattività) in . Ve ne sono 11.783 considerate vulnerabili, 8.455 in pericolo di estinzione e 5.583 sono in pericolo critico di estinzione.

Tra gli animali più importanti oggi considerati in via di estinzione figurano il delfino Irrawaddy e la focena, che si trovano in alcune parti dell’Asia sud-orientale. La pesca industriale ha dimezzato gli esemplari di delfino negli ultimi 60 anni, mentre per la focena sono bastati 45 anni. Il riscaldamento globale minaccia invece l’opossum coda ad anello, incapace di vivere nel clima più secco e caldo dell’Australia. Tra i vegetali, tre specie di riso selvatico, insieme a due di grano e 17 di patata dolce sono state classificate come minacciate dalla deforestazione e dall’espansione urbana, oltre che dalle pressioni create dall’agricoltura intensiva.

 

 

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