Rinnovabili • Uccelli canori

Uccelli canori: catturati come animali domestici, sono a rischio di estinzione

Sempre più uccelli canterini catturati per i loro colori sgargianti. Uno studio asiatico propone di allevarli in cattività per evitare l’estinzione

Uccelli canori
Photo by Joshua J. Cotten on Unsplash

Uccelli canterini da compagnia o esposizione, così li stiamo condannando all’estinzione

(Rinnovabili.it) – Gli uccelli canori sono a rischio estinzione. L’abitudine a catturarli allo scopo di farne animali domestici potrebbe, infatti, portare alla scomparsa della specie. Si tratta di volatili molto particolari, dai colori sgargianti e i gorgoglii melodiosi che, a causa di queste caratteristiche, sono da tempo divenuti animali da compagnia, trapiantati dalle foreste tropicali in habitat domestici. Accade in tutto il mondo ma soprattutto in Asia, dove il commercio di uccelli canterini sta generando il pericolo di diverse specie. 

I colori sgargianti del loro piumaggio sono una delle caratteristiche maggiormente attrattive, che fa di questi animali tra i più ricercati. 

In Indonesia, in particolare, possedere uccelli canori fa parte della tradizione culturale e l’impatto è tanto forte da essere stato definito dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) una vera e propria crisi della conservazione, per la quale è stato istituito un gruppo specializzato per la prevenzione dell’estinzione. 

Il fenomeno è tanto diffuso che uno studio, pubblicato su Current Biology, ha individuato una relazione tra determinati colori delle piume e rischio più o meno maggiore di cattura e commercializzazione.

leggi anche Anche gli ippopotami potrebbero aggiungersi alla lista delle specie in pericolo

Se conosciamo i colori più ricercati, secondo i ricercatori, possiamo ipotizzare una soluzione al problema: tutelare gli esemplari esistenti, non con il divieto di cattura ma con l’allevamento in cattività delle specie più richieste. “Non funzionerà per tutte le specie,” ha detto il ricercatore capo Prof Rebecca Senior, dall’Università di Durham. “Ma c’è speranza che potremmo spostare l’approvvigionamento prendendoli allevati in cattività piuttosto che catturati in natura”.

Il suggerimento nasce da un’evidenza che mostrata dalla ricerca: se si continua a catturare esemplari selvatici delle specie più richieste, presto le popolazioni superstiti delle foreste tropicali dell’Asia tenderanno sempre di più al grigio. 

Il paper ha realizzato un inventario di specie e colori maggiormente acquistati: “Abbiamo scoperto che le specie che avevano un colore più unico – qualcosa di non simile ad altri uccelli – hanno maggiori probabilità di essere scambiati”, ha spiegato la professoressa Senior – “Ci sono particolari categorie di colore che tendono ad essere più comuni nel commercio – azzurro (a volte descritto come blu cielo) e giallo. Anche il bianco puro è abbastanza comune”. L’abitudine a catturarli, come dimostra lo studio, ha prodotto il fatto che adesso la maggioranza delle popolazioni superstiti ha un piumaggio “più marrone e meno blu”. 

About Author / La Redazione