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Lo stato del clima artico è irrimediabilmente cambiato

Analizzando l'estensione del ghiaccio marino di fine estate, le temperature invernali e le precipitazioni, una ricerca scopre che il clima artico non è più lo stesso.

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Credits: 358611 da Pixabay

Secondo una ricerca del NCAR, siamo di fronte ad un “nuovo Artico” climatico

(Rinnovabili.it) – Che l’Artico sia uno dei luoghi più colpiti dal cambiamento climatico è cosa nota. Un nuovo studio, però, mette in luce un aspetto inquietante. La regione dei ghiacci sta “migrando” verso un nuovo stato climatico, completamento inedito rispetto a quello che, finora, ha permesso la conservazione dei ghiacciai.

I ricercatori del Centro nazionale per la ricerca atmosferica (NCAR), infatti, hanno scoperto che le fluttuazioni climatiche che nel passato hanno interessato l’Artico stanno travalicando l’intervallo previsto, determinando uno spostamento verso un “nuovo Artico” climatico, ben diverso rispetto a pochi decenni fa. Laura Landrum, autrice principale dello studio, sottolinea come questo sia “un periodo di cambiamenti così rapidi, che le osservazioni dei modelli meteorologici passati non mostrano più ciò che ci si può aspettare l’anno prossimo.

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Con i livelli di ghiaccio marino che hanno toccato minimi storici e le temperature che hanno raggiunto livelli record negli ultimi anni, il team del NCAR ha voluto indagare i cambiamenti climatici che interessano la zona e, per questa ragione, ha utilizzato la grande quantità di dati osservativi per definire centinaia di simulazioni future.

I tre fattori che hanno preso in considerazione sono stati l’estensione del ghiaccio marino di fine estate, le temperature dell’aria autunnale e invernale e le volte che le precipitazioni nevose si trasformano in pioggia. Il team ha applicato tecniche statistiche per definire quando i normali cambiamenti in ciascuno di questi tre fattori hanno superato la variazione naturale.

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In questo modo, il team ha scoperto che, per quanto riguarda l’estensione del ghiaccio marino, un nuovo stato climatico nell’Artico è già emerso intorno alla fine del secolo. Le minime medie nel mese di settembre, infatti, sono ora inferiori del 31% rispetto al decennio 1979-1988 e, se le emissioni di gas serra dovessero rimanere al loro stato attuale, il team prevede che entro la fine di questo secolo l’Artico non avrà ghiaccio per un periodo da tre a dieci mesi all’anno. Entro la metà del secolo, la stagione delle piogge sarà probabilmente tra i 20 e i 60 giorni più lunga rispetto al passato, fino a raggiungere i 90 entro il 2100.

“Naturalmente, per quanto completi possano essere i nostri modelli, questo tipo di previsioni non è sempre del tutto accurato. Il clima è una rete intricata di fattori, afferma Landrum, “tuttavia, è probabile che l’Artico subisca livelli estremi di scioglimento del ghiaccio marino, temperatura e precipitazioni che sono molto al di fuori di ciò che abbiamo sperimentato nel passato. Dovremo cambiare la nostra definizione di cosa sia il clima artico.

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