L'indicazione del governo era la solita: astensione. Invece Carl Schmidt ha fatto di testa sua, dando il voto decisivo al glifosato e spaccando l'esecutivo

Spaccatura sul glifosato nel governo tedesco al tramonto
(Rinnovabili.it) – Se il glifosato è nuovamente al sicuro da ogni divieto, autorizzato in Europa per altri cinque anni, è per iniziativa personale del Ministro dell’Agricoltura tedesco. Sconfessando la posizione del governo, che puntava sull’astensione, Christian Schmidt ha lasciato di stucco Angela Merkel, del suo stesso partito. La decisione unilaterale del Ministro, che ha dato indicazione agli esperti tedeschi di votare a favore, ha mostrato tutta la debolezza della cancelliera in questa fase e spaccato il governo. Mentre infatti tenta di costruire faticosamente una nuova alleanza dopo le elezioni di settembre, Merkel vede allargarsi la frattura con i socialdemocratici che attualmente reggono l’esecutivo. Il Ministro dell’Ambiente, Barbara Hendricks, viene dall’altro schieramento ed è su tutte le furie per il colpo di testa del suo omologo con delega all’agricoltura.
Schmidt ha giustificato il suo voto, sostenendo che la Commissione Europea avrebbe avuto l’ultima parola sulla questione e avrebbe «in ogni caso votato a favore del rinnovo». Ma un conto è addossare la colpa a Bruxelles, un altro è mostrare la volontà esplicita degli stati membri – e in particolare della Germania – di estendere l’uso di un diserbante sospettato di essere cancerogeno.
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Le associazioni ambientaliste chiedono le dimissioni di Schmidt, poiché ha violato la fiducia del governo contravvenendo alla posizione sempre assunta in precedenza. Anche Angela Merkel si è dissociata, dicendo in una conferenza stampa che il voto favorevole del Ministro «non corrispondeva alla posizione concordata dal governo».