Nel corso del 2024, Erion ha gestito 268.350 tonnellate di rifiuti, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente

di Alessandro Petrone
Si è svolto, presso la sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale, nei pressi di Piazza Montecitorio, a Roma il “Forum Erion sui Modelli Circolari per la Crescita”. L’iniziativa ha riunito rappresentanti istituzionali, imprese e stakeholder per discutere il ruolo dell’economia circolare in Italia e in Europa. Al centro del dibattito, il Bilancio di Sostenibilità 2024 di Erion, presentato ufficialmente da Andrea Fluttero, presidente di Erion Compliance Organization, e Luca Campadello, Innovation Manager del Sistema. Durante l’evento sono stati diffusi i dati principali relativi ai volumi di rifiuti trattati, al tasso di riciclo, ai benefici ambientali e alle criticità ancora da affrontare.
Erion è il principale sistema multi-consortile italiano per la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR). Si occupa della gestione dei rifiuti associati a prodotti elettronici, batterie, imballaggi, tessili e prodotti del tabacco. È un’organizzazione che rappresenta circa 2.500 aziende e coordina sei consorzi di settore (Erion WEEE, Professional, Energy, Packaging, Care e Textiles). Oltre a garantire la conformità normativa, promuove iniziative per l’economia circolare, la tracciabilità dei rifiuti e la sensibilizzazione ambientale.
Economia circolare in Italia: volumi in crescita e impatti ambientali
Nel corso del 2024, Erion ha gestito 268.350 tonnellate di rifiuti, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. La gran parte riguarda i RAEE domestici, pari a 237.728 tonnellate (+2,5%), seguiti dai rifiuti da imballaggi industriali (20.545 tonnellate, +79%), dai rifiuti di batterie (5.719 tonnellate) e dai RAEE professionali (4.358 tonnellate, +50%).
L’88% dei materiali è stato effettivamente riciclato. La gestione efficiente dei rifiuti ha permesso di evitare l’emissione in atmosfera di 795.000 tonnellate di CO₂ equivalente, di risparmiare 332 milioni di kWh di energia e oltre 1,4 milioni di metri cubi d’acqua. Numeri che confermano il contributo ambientale della filiera, ma che non risolvono i limiti di sistema.
L’Italia nella circolarità europea
Con un tasso di utilizzo circolare delle risorse pari al 20,8%, l’economia circolare in Italia si colloca ai vertici della classifica europea. La media UE è dell’11,8%, con Francia, Germania e Spagna tutte sotto la soglia italiana. Tuttavia, questa posizione di leadership non si traduce ancora in un vantaggio competitivo concreto. “I dati ci dicono che siamo tra i primi in Europa per riciclo”, ha spiegato Danilo Bonato, Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion. “Ma dobbiamo lavorare per trasformare questa performance ambientale in valore economico e industriale. Oggi il sistema è frammentato, e manca una politica industriale capace di integrare i risultati ambientali con la competitività delle imprese”.
Infatti, nonostante questo primato, il Paese fatica a crescere sul piano industriale. L’Italia importa il 48% delle materie prime. La media UE è del 22%. C’è una forte dipendenza dall’estero. I volumi di materie prime seconde scambiate nell’UE sono cresciuti solo del 4,5% dal 2014 al 2023.
Materie prime seconde: focus RAEE e qualità del riciclo
Il comparto dei RAEE gestito da Erion WEEE ha restituito al sistema produttivo 208.699 tonnellate di materie prime seconde. Tra queste, 126.672 tonnellate di metalli ferrosi, 30.055 tonnellate di plastica, 6.030 tonnellate di rame e 5.443 tonnellate di alluminio. Si tratta di materiali fondamentali per l’industria, che permettono di ridurre la dipendenza da materie prime vergini.
Secondo Bonato, è necessario un cambio di approccio: “Dobbiamo passare da un riciclo basato solo sulle quantità a un modello più selettivo. Serve puntare alla qualità, sviluppare trattamenti innovativi e rafforzare le tecnologie per il recupero delle materie prime critiche, oggi importate quasi esclusivamente da paesi extra UE”.
Economia circolare in Italia: partecipazione e consapevolezza
Durante l’intervento di apertura, Andrea Fluttero, Presidente Erion Compliance Organization, ha sottolineato il valore culturale dell’organizzazione: “Non siamo solo un sistema tecnico di gestione dei rifiuti. Siamo anche portatori di conoscenza ed esperienza diretta. La nostra responsabilità è condividere con cittadini, imprese e istituzioni quello che vediamo ogni giorno. L’economia circolare deve essere partecipata. Dobbiamo superare la diffidenza e i luoghi comuni, come l’idea che tutto venga comunque smaltito in discarica. Non è così”.
Fluttero ha anche annunciato un nuovo appuntamento per il 14 ottobre, in occasione del Waste Day europeo, in cui verrà presentato uno studio sulla percezione pubblica della raccolta differenziata.
Le priorità per rafforzare l’economia circolare in Italia
Dai dati emersi nel rapporto, Erion ha delineato cinque azioni prioritarie: costruire una filiera dei rifiuti realmente integrata, armonizzare le norme europee per creare un mercato unico, migliorare la raccolta in termini qualitativi e quantitativi, riconoscere il ruolo dei sistemi EPR nella governance del settore e potenziare l’educazione ambientale.
L’obiettivo non è solo ambientale, ma anche economico: rafforzare la filiera industriale, ridurre la dipendenza esterna e creare nuova occupazione. “L’economia circolare”, ha concluso Bonato, “non è più solo una scelta ecologica. È una leva strategica per la transizione industriale e la competitività del nostro Paese”.
A questo link, è possibile scaricare il Rapporto di Sostenibilità Erion 2024 completo.