Inquinamento acustico: nuove norme per l’eolico

Il Consiglio Ministri approva in via definitiva i decreti di armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico

Inquinamento acustico: nuove norme per l’eolico

 

(Rinnovabili.it) – Via libera alle nuove norme sull’inquinamento acustico. Dopo l’approvazione con osservazioni in Senato, il decreto legislativo di “armonizzazione della normativa nazionale” ha ricevuto l’ok definitivo dal Consiglio dei Ministri. In realtà i provvedimenti sono due, entrambi dedicati all’adeguamento delle leggi italiane a quanto richiesto dall’Unione Europea in materia di rumore tramite le direttive comunitarie 2000/14 e 2002/49. Nonostante entrambi gli atti europei siano stati, a suo tempo, recepiti nella normativa italiana, la loro attuazione ha lasciato parecchi problemi aperti.

Problemi che nel 2013 hanno fatto meritare all’Italia, l’avvio di una procedura d’infrazione da parte di Bruxelles. Tra i rimproveri della Commissione europea anche il fatto che, al 23 gennaio 2012 (quindi quasi cinque anni dopo il termine assegnato dall’esecutivo), l’Italia non avesse ancora ultimato la predisposizione di tutte le “mappe acustiche strategiche” relative alle zone sensibili del Paese.

 

Alla situazione si cerca di mettere una toppa oggi con il dlgs di “armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico con la direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e gestione del rumore ambientale”. Il provvedimento opera una razionalizzazione della tempistica riguardante la trasmissione delle mappe acustiche e dei relativi piani d’azione, assicurando nel contempo anche l’informazione del pubblico. L’intervento normativo, inoltre, risolve in modo definitivo alcune criticità, riguardanti in particolare l’applicazione dei valori limite, il coordinamento tra i vari strumenti di pianificazione, nonché la valutazione dell’impatto acustico nella fase progettuale delle infrastrutture, al fine del contenimento dell’inquinamento derivante dal rumore perla salvaguardia della popolazione.

 

Per la prima volta, inoltre, introduce nella normativa sull’inquinamento acustico anche il traffico marittimo e gli impianti eolici (art.14). Per quest’ultimi si tratta di una disposizione consequenziale a quella dettata dall’art. 18 dello stesso d.lgs., che aggiunge tali impianti nella definizione di “sorgenti sonore fisse”. Conseguentemente, il provvedimento prevede l’emanazione di un apposito decreto del Ministro dell’ambiente (adottato di concerto con i Ministri dello sviluppo economico, della salute e delle infrastrutture e dei trasporti) e finalizzato alla determinazione dei criteri per la misurazione del rumore emesso dagli aerogeneratori e per il contenimento dell’inquinamento acustico dagli stessi prodotto.

 

Nel secondo decreto legislativo approvato in CdM, si razionalizza invece la disciplina sulle macchine rumorose operanti all’aperto, con particolare riguardo a quelle importate da Paesi extracomunitari e poste in commercio nella distribuzione di dettaglio, affidando la responsabilità in materia agli importatori presenti sul territorio comunitario, colmando così un vuoto normativo e garantendo maggiore sicurezza all’utenza. Il provvedimento mira anche a raggiungere obiettivi di semplificazione nei procedimenti di autorizzazione e di certificazione, anche con una revisione dei requisiti richiesti agli organismi di certificazione. Viene infine rafforzata la disciplina sanzionatoria, conferendo ad ISPRA maggiori poteri di accertamento e verifica.

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