Biometano da biomassa, nuove linee guida UNI

Aperta la fase di inchiesta pubblica sulle nuove linee guida. Forniranno un metodo ai produttori di biometano e ai gestori della rete del gas naturale per garantire la sicurezza di produzione e utilizzo

Biometano da biomassa

 

Nuovo metodo per l’analisi del rischio per i produttori di biometano da biomassa

(Rinnovabili.it) – È online e consultabile pubblicamente il nuovo progetto di norma UNI dedicato alla produzione biometano da biomassa. L’ente italiano ha aperto, la scorsa settimana, la fase di inchiesta pubblica finale su UNI 1603175 “Linee guida per la predisposizione dell’analisi di rischio per produttori di biometano da biomassa”. Il documento, che rimarrà consultabile fino al 12 giugno 2018, interviene per colmare una carenza normativa sugli impianti di purificazione del biogas, dando seguito a quanto definito dall’UNI/TR 11537:2016. La norma del 2016 richiede al produttore, prima dell’immissione del biometano in rete, di dichiarare che le sostanze presenti nel gas prodotto non arrechino danno a persone, ambiente e cose, siano esse infrastrutture di trasporto e distribuzione o apparecchi utilizzatori finali. Inoltre prevede che il produttore si faccia carico dell’analisi rinoanalitica, ossia le prove di odorizzabilità, del biometano da biomassa per determinare la compatibilità del proprio gas con l’odorizzante in uso nella rete, ogni qualvolta la produzione subisca variazioni significative.

 

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Per far ciò l’UNI/TR 11537 introduceva la possibilità di redigere dei documenti di analisi di rischio finalizzati a ottimizzare i controlli. Le nuove linee guida rispondono esattamente a questa esigenza. Il nuovo progetto di norma, di competenza della CT “Qualità del gas” del CIG, mira a consolidare le prassi a garanzia della tutela della sicurezza della produzione e dell’utilizzo del biometano.

Le norme forniranno  un metodo di riferimento per elaborare l’analisi di rischio e introdurre gli elementi necessari per definire le condizioni di significativa variazione della composizione delle biomasse, del processo produttivo e delle condizioni di esercizio dell’impianto. Spiega l’Ente sul proprio sito web “Si vuole inoltre introdurre un metodo di monitoraggio e consolidamento delle esperienze relative all’odorizzazione del biometano grazie alla combinazione di analisi chimiche mirate su elementi noti come interferenti sul processo di odorizzazione e verifiche rinoanalitiche”.

 

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