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Centrali elettriche ibride, i vantaggi e le opportunità di mercato

WindEurope pubblica un’analisi sulle “Hybrid Power Plant" identificando sfide e soluzioni per accelerarne la diffusione sul mercato elettrico

Centrali elettriche ibride

 

Ancora troppi pochi progetti di centrali elettriche ibride in Europa

(Rinnovabili.it) – Con l’aumento della quota di energia pulita non programmabile nelle reti elettriche, si è sviluppata a livello globale una discussione sui potenziali vantaggi delle centrali elettriche ibride (Hybrid Power Plant – HPP), impianti che integrano diverse fonti nello steso sito. Attualmente la regione dell’Asia Pacifico detiene la quota di mercato maggiore per i sistemi di alimentazione ibrida mentre in Europa questo approccio tecnologico è ancor molto limitato. Per poter ampliare le opportunità nel Vecchio Continente, WindEurope, l’associazione che rappresenta i produttori di energia eolica, ha pubblicato oggi un position paper (documento in inglese) espressamente dedicato alle nuove centrali elettriche ibride alimentate a rinnovabili. Il documento analizza i vantaggi delle HPP, identificando una serie di sfide comuni per il loro sviluppo in diversi paesi e presentando una serie di raccomandazioni politiche per accelerarne la diffusione sul mercato.

 

“I benefici previsti per le centrali ibride eoliche-solari sembrano promettenti”, scrive WindEurope, riferendosi all’obiettivo di decarbonizzazione dell’UE per il 2050. “Mentre i governi preparano i piani sull’integrazione delle rinnovabili e le riforme del mercato elettrico, e gli attori del settore sviluppano vari progetti e configurazioni di controllo, diventa importante inserire chiaramente gli HPP nel quadro normativo”.

 

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I più importanti vantaggi per questo tipo di soluzioni elettriche includono l’uso ottimizzato della rete, un fattore di capacità annuale più elevato, una produzione di energia più stabile, assieme a una riduzione sia dei costi di investimento infrastrutturali ridotti che di quelli di bilanciamento.

 

Tuttavia è necessario stabilire un quadro normativo chiaro, a partire dalla definizione di Hybrid Power Plant. In questo caso WindEurope identifica due tipi di HPP eolici solari in funzione dell’integrazione e del funzionamento dei diversi moduli di generazione: (A) pannelli e turbine che condividono la stessa sottostazione e punto di accoppiamento alla rete e (B) pannelli direttamente integrati con le turbine eoliche.

Secondo l’associazione per facilitarne la diffusione, i responsabili politici dovrebbero inizialmente creare condizioni di parità, standardizzando i requisiti di connessione alla rete, le procedure di tracciabilità, di misurazione energetica e di tracciabilità.

 

Inoltre, si legge nel documento, le centrali elettriche ibride dovrebbero poter fornire servizi diversi allo stesso tempo, migliorando così la redditività del progetto. Ad esempio, possono fornire servizi di gestione della congestione agli operatori delle reti di distribuzione, offrendo al contempo riserve per la regolazione frequenza ai gestori delle reti di trasmissione.

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.