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Eolico e tutela della biodiversità: esiste un compromesso

I ricercatori dell'EPFL hanno sviluppato un simulatore che può calcolare le prestazioni dei parchi eolici nell'arco di 30 anni, tenendo conto anche della necessità di preservare il patrimonio naturale locale. 

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Una turbina eolica nella regione dei Carpazi. © 2018 EPFL

 

Promuovere l’energia pulita senza rinunciare alla tutela della biodiversità

(Rinnovabili.it) – Energia eolica e tutela della biodiversità possono andare d’accordo? Il progetto WindLand dimostra di sì. Portato avanti dai ricercatori del Politecnico di Losanna (EPFL) in collaborazione con l’Università di Bucarest, WindLand ha portato alla realizzazione di un simulatore in grado di calcolare le prestazioni dei parchi eolici nell’arco di 30 anni, tenendo conto anche della necessità di preservare il patrimonio naturale locale. Il loro scopo? Fornire alle autorità uno strumento di modellazione che simuli le prestazioni a lungo termine degli aerogeneratori in un dato paesaggio. Tutto ciò tenendo conto dell’evoluzione del paesaggio stesso e della biodiversità animale e vegetale del luogo.

Il modello, ad esempio, consente di integrare l’uso agricolo della terra. Si tratta di un elemento importante per bilanciare una buona distribuzione tra aree di coltivazione e pascoli (che aiutano a generare venti forti) e aree di foresta naturale (i cui alberi riducono le prestazioni delle turbine).

 

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Per le autorità interessate alla costruzione di un parco eolico, lo strumento fornisce dati sulla quantità di energia  prodotta e sull’eterogeneità del paesaggio ai fini della tutela della biodiversità locale. Secondo lo studio, se l’area circostante è prevalentemente boschiva, il parco eolico produrrà solo il 60% della sua capacità massima in 30 anni, per un indice di biodiversità intermedia. D’altra parte, se l’area è totalmente sgombera (come nel caso dei pascoli), la centrale opererà a pieno regime, ma la biodiversità si ridurrà in maniera considerevole. Quando viene raggiunto il giusto equilibrio tra terra agricola e foresta, il parco eolico può mantenere il 70-80% della sua capacità produttiva e la biodiversità rimane elevata grazie ad un paesaggio eterogeneo e alla presenza di habitat diversi.

 

I nostri risultati mostrano che è possibile raggiungere un compromesso tra biodiversità ed eolico e che cercare di ottenere subito la massima produzione di energia è un errore”, spiega Jiannong Fang, ricercatore presso il WIRE Lab e autore principale dello studio. “Il simulatore sviluppato da EPFL ha lo scopo di determinare in che modo il paesaggio può essere utilizzato efficacemente per la produzione eolica, preservando al contempo l’attuale biodiversità della regione”.

 

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.