L'industria asiatica domina incontrastata la classifica globale dei produttori di pannelli solari. Ben 8 posizioni, podio compreso, alle aziende cinesi

Industria fotovoltaica, la classifica mondiale
Chi sono i primi 10 principali produttori mondiali di moduli fotovoltaici al mondo? A questa domanda risponde ogni anno Wood Mackenzie con un’analisi dei 40 più grandi brand di pannelli solari distribuiti in 10 Paesi nel mondo. Realtà che da sole rappresentano il 62% della capacità industriale globale e l’89% delle spedizioni globali di pannelli nel 2024.
La concentrazione geografica che caratterizza la produzione manifatturiera, appare ancora più evidente se si guarda la top ten dove la Cina occupa da sola ben 8 posizioni. Una leadership indiscussa che tuttavia sta perdendo smalto, grazie all’entrata in gioco di nuovi attori e ai trend ribassisti nei prezzi.
A conti fatti il 2024 si è rivelato un anno spartiacque. “Per molti versi, è stato un anno di sopravvivenza su larga scala per il settore”, ha affermato Yana Hryshko, responsabile della catena di fornitura solare globale di Wood Mackenzie. “Prezzi aggressivi, forte concorrenza e continui investimenti di capitale hanno pesato pesantemente sui margini, mentre le aziende cercavano di mantenere una leadership a lungo termine in termini di quota di mercato e tecnologia”.
Chi sono i primi produttori di pannelli solari 2024?
La top ten dei produttori di moduli fotovoltaici vede ancora una volta al primo posto la cinese Jinko Solar, seguono sul podio le compatriote JA Solar e LONGi rispettivamente al secondo e terzo posto.
La classifica di Wood Mackenzie riporta poi: Canadian Solar (4°); Trina Solar (4°); DMEGC Solar (5°); Astronergy (6°); Boviet Solar (7°); Risen Energy (8°); Qcells (8°); Adani Solar (9°); TCL Solar (10°); Tongwei (10°).

Novità di quest’anno: l’introduzione di un nuovo criterio. La classifica valuta anche la capacità aziendale di gestire le crescenti tensioni commerciali e le barriere di mercato nazionali. Non sorprende quindi sapere che 7 dei primi 10 produttori ora gestiscono stabilimenti produttivi in tre o più paesi, tra cui Cambogia, India, Malesia, Messico e Vietnam. Gli analisti prevedono anche che, nel futuro prossimo, diverse aziende tra quelle nelle prime 20 posizioni si espanderanno in Egitto, Oman, Arabia Saudita, Sudafrica, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.
Il rapporto evidenzia anche una crescente tendenza verso la completa integrazione verticale tra le principali catene di fornitura del solare. Mentre l’integrazione delle celle è ormai uno standard tra i principali produttori di moduli, diverse aziende stanno accelerando gli investimenti nella produzione di wafer per ottenere il controllo completo sulla produzione.
I primi 10 produttori di moduli fotovoltaici al mondo 2023
Non sorprende dunque sapere che le aziende della Repubblica popolare occupino non solo il podio ma anche altre sei posizioni della top10.
La prima in classifica? JinkoSolar, colosso di Shangai che oggi possiede 10 basi produttive in Cina, Stati Uniti, Sud-Est asiatico e Medio Oriente grazie a cui serve complessivamente circa 4.000 clienti in quasi 200 paesi e regioni in tutto il mondo. Con un totale di oltre 300 GW di moduli venduti complessivamente, l’azienda da ben 5 anni è il primo produttore al mondo di pannelli solari, anche grazie ad una capacità manifatturiera “integrata verticalmente”(dai wafer ai moduli).
Seguono le compatriote LONGi Green Energy e JA Solar, rispettivamente al secondo e terzo posto.

È facile notare come la Cina abbia in mano il settore ma, sottolineano gli analisti, non si tratta di un dominio totalmente incontrastato. Le ultime analisi mostrano un aumento dei produttori non cinesi entrati nella top 10, con competitor provenienti da India, Singapore e Giappone in grado di tener testa ai big.
Come fa notare Wood Mackenzie, questi primi dieci produttori di moduli fotovoltaici hanno, nel complesso, una capacità sufficiente per soddisfare la domanda annuale globale di nuovi pannelli. E si tratta anche delle aziende che hanno retto meglio agli scossoni di mercato dell’ultimo periodo. Nonostante sfide significative, tra cui cali record nei prezzo dei moduli solari, queste 10 realtà hanno raggiunto un tasso di utilizzo medio del 66%, dimostrando una notevole resilienza nella prima metà del 2024.
“La redditività ha distinto i principali attori del settore”, ha sottolineato Yana Hryshko, analista di Wood Mackenzie e autrice del report. “Mentre molte aziende hanno subito perdite finanziarie, 8 dei 13 principali produttori hanno registrato profitti positivi nella prima metà del 2024. Questo risultato evidenzia la loro capacità di gestire significative riduzioni di prezzo attraverso un efficace controllo dei costi e l’ottimizzazione dell’efficienza”.
Il problema della sovracapacità industriale
Secondo il rapporto, la transizione verso le nuove tecnologie sta avvenendo più rapidamente di quanto il mercato avesse previsto. A trainare l’innovazione è oggi il segmento TOPCon ma HJT (eterogiunzione) e BC (a contatti posteriori) stanno progressivamente aumentando la propria quota di produzione. Da gennaio a giugno 2024 si è anche registrata una crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo (più 4% rispetto al 2023).
Tuttavia, gli analisti hanno anche notato che l’attuale aumento della domanda solare non affronta la sovrapproduzione causata dalla rapida espansione della capacità industriale.
“I primi dieci produttori sono sempre più preoccupati per i bassi tassi di utilizzo e i margini in calo, il che li rende più cauti sui loro piani di espansione”, ha affermato Hryshko. “L’industria solare ha assistito a un drastico calo dei prezzi dei moduli di recente, scendendo da 0,24 $/watt a 0,08 $/watt, il che rappresenta una riduzione di oltre il 70%. Questa significativa diminuzione […] ha esercitato una notevole pressione sui ricavi e sulla redditività in tutto il settore, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità di alcuni produttori”.
Leggi qui il report.
Articolo del 22 gennaio 2025, aggiornato il 9 giugno 2025