Le cinque “C” dell’agrivoltaico 2022

Clima, configurazione strutturale, colture, compatibilità e collaborazione: ecco, secondo gli esperti, gli elementi da tenere in considerazione per un impianto agrivoltaico di successo

agrivoltaico 2022
Di Max Trommsdorff – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=63214600

Agrivoltaico 2020, il progetto InSPIRE spiega come non sbagliare

(Rinnovabili.it) – Per il settore dell’agrivoltaico 2022 si prospettano tempi di crescita. Un percorso roseo, vista l’aumentata attenzione nei confronti dell’energia solare, ma non privo di sfide. Perché l’incontro tra fotovoltaico ed agricoltura abbia successo è necessario, infatti, che i due elementi creino una sorta di ecosistema di cui entrambi possano beneficiare. Non una pacifica coesistenza quindi, ma un nuovo equilibrio mirato al vantaggio reciproco. Il progetto InSPIRE ha provato a definire gli aspetti chiave per ottenere una situazione win-win, individuando le 5 C dell’agrivoltaico. Il progetto, guidato dal National Renewable Energy Laboratory (NREL) e finanziato dal Governo statunitense, ha appena completato la sua seconda fase triennale di ricerca. E se nella prima ha cercato di quantificare i vantaggi dell’agrivoltaico e di registrare alcune prime buone pratiche nel campo, nella seguente ha cercato di mettere a fuoco gli elementi del successo.

“Abbiamo scoperto che vi sono alcune intuizioni applicabili a tutti i tipi di progetti agrivoltaici”, spiegano i ricercatori nello studio che raccoglie i risultati del lavoro. Nello specifico, gli esperti hanno riassunto il tutto in “5 C”: clima, configurazione strutturale, colture selezionate, compatibilità e collaborazione. Si tratta di un compendio puntuale in grado di indirizzare fin da subito l’agrivoltaico 2022 sui giusti binari.

leggi anche Bando Parco Agrisolare, come accedere agli incentivi per il fv agricolo

Agrivoltaico 2022, le 5 C del successo

Clima, suolo e condizioni ambientali. Perché l’incontro tra pannelli fotovoltaici e agricoltura generi vantaggi reciproci, le condizioni ambientali del sito devono essere appropriate sia per la generazione solare che per le colture o la copertura del suolo. Ad esempio: l’acqua è necessaria per tutti i tipi di impianti agrivoltaici. Se le precipitazioni naturali non sono sufficienti per stabilire o mantenere la vegetazione e l’habitat desiderati, sarà necessario un approvvigionamento idrico supplementare, in particolare al momento dell’intallazione. Nel contempo, tuttavia, l’agrovoltaico può essere utilizzato per migliorare l’efficienza idrica e creare un migliore accesso all’acqua. L’ombra offerta dai pannelli può ridurre la domanda di innaffiatura per la vegetazione grazie a tassi di evapotraspirazione più bassi.

Configurazioni, tecnologie e design: la scelta della tecnologia fotovoltaica, la disposizione dell’impianto e altre strutture in loco rappresentano un passaggio fondamentale, in grado di influenzare di molto la riuscita del progetto. Ad esempio, spiega il NREL, è necessario valutare a priori quanta luce raggiunge i moduli o lo spazio sotto i filari di pannelli per il passaggio di attrezzi o macchine agricole. “Questa infrastruttura rimarrà nel terreno per i prossimi 25 anni, quindi è necessario adattarla ad un uso pianificato”, ha affermato James McCall, un ricercatore NREL che lavora su InSPIRE. “Ciò determina se il progetto avrà successo o meno”.

Selezione delle colture e metodi di coltivazione. E’ essenziale che le colture prosperino anche in presenza dei pannelli (se non addirittura avvantaggiate dalla loro presenza) e che siano redditizie nei mercati locali. “I project manager – si legge nello studio – dovrebbero pianificare l’eventuale necessità di una risemina totale o parziale con specie diverse. Vale la pena notare che miscele di semi e tipi di vegetazione ottimali e ben adattati per diverse regioni, zone climatiche, condizioni del suolo e configurazioni solari sono ancora oggetto di ricerca e molte intuizioni tendono ad essere specifiche del sito o limitate nella portata geografica”.

Leggi anche Impianti agrovoltaici in Italia: “incentivato l’investimento, non il kWh”

Compatibilità e flessibilità. L’agrivoltaico 2022 dovrebbe essere progettato per soddisfare le esigenze contrastanti di proprietari di impianti solari, operatori solari e agricoltori o proprietari terrieri per consentire attività agricole efficienti.

Collaborazione e partnership. Per il successo di qualsiasi progetto, la comunicazione e la comprensione tra i gruppi sono fondamentali. Ciascuno degli stakeholder coinvolti, sottolineano i ricercatori, avrà probabilmente priorità e aspettative diverse, che possono influenzare sia il successo del progetto agrivoltaico che le attività di ricerca. E “i progetti che non rafforzano le economie locali potrebbero avere un impatto negativo sul futuro sviluppo agrovoltaico, così come sul solare su scala industriale”.

Articolo precedenteParte dalla Namibia la corsa all’idrogeno verde dell’Africa
Articolo successivoIl nuovo aeroporto sostenibile di Singapore sarà in grado di gestire anche le pandemie

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!