Nasce in Lombardia la prima comunità energetica rinnovabile di Sorgenia

L’energy sharing contagerà Turano Lodigiano e Bertonico, i due comuni lombardi che hanno preso parte al progetto grazie a 5 impianti di fotovoltaico integrato

comunità energetica rinnovabile
Credits: Oregon Department of Transportation (CC BY 2.0)

Energia pulita, condivisa e gratuita per le amministrazioni comunali

(Rinnovabiliit) – È pronta a metter radici in Lombardia la prima comunità energetica rinnovabile di Sorgenia. La società, uno dei principali operatori del mercato elettrico nazionale, ha lanciato stamane un’iniziativa dedicata alle nuove forme di generazione distribuita intelligente. Il progetto coinvolgerà alcuni edifici della pubblica amministrazione nei comuni di Turano Lodigiano e Bertonico, dove l’azienda energetica ha avviato la realizzazione di cinque impianti fotovoltaici integrati

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I pannelli solari copriranno il campo sportivo e la palestra pubblica di Turano Lodigiano, così come gli edifici delle Poste e della Protezione Civile di Bertonico. E l’energia prodotta servirà a soddisfare le esigenze delle amministrazioni, condividendo il surplus con alcune famiglie. Il modello di comunità energetica rinnovabile porta, infatti, il concetto di autoconsumo su un nuovo livello, permettendo di condividere la produzione fotovoltaica senza gravare sulla rete nazionale e abbattendo i costi di trasporto e le dispersioni lungo la rete.

Sorgenia fornirà le migliori soluzioni tecnologiche per gestire la comunità energetica, ottimizzando la produzione e l’autoconsumo.

Le comunità energetiche sono lesempio plastico di come il digitale possa trasformare profondamente il mondo dellenergia”, spiega Gianfilippo Mancini, a.d. di Sorgenia. “Si tratta di una frontiera molto interessante per unazienda come la nostra: puntiamo a stimolare attivamente la nascita di REC (acronimo di Renewable Energy Communities), individuando i distretti più adatti e progettando soluzioni su misura”. In questo contesto la società fornirà anche soluzioni di gestione che permettano di ottimizzare offerta e domanda. “Siamo di fronte a un modello – aggiunge Mancini – che mette al centro le persone, trasformandole in protagoniste consapevoli della transizione energetica”.

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L’annuncio arriva a poche settimane della firma del decreto sull’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche. Il provvedimento è stato firmato dal Ministro allo sviluppo economico Stefano Patuanelli a metà settembre e disciplina i nuovi incentivi dedicati ai prosumer italiani. Nel dettaglio definisce due tipi di tariffe per l’energia: una da 100 euro il MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo e una da 110 euro per MWh destinato alle comunità. Il sussidio è riconosciuto per un periodo di 20 anni, gestito dal GSE e, soprattutto, cumulabile con il Superbonus al 110%.

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1 commento

  1. Salve, che il fotovoltaico sia una soluzione alternativa è scontato. Però bisogna fare i conti con gli spazi occupati che non sempre sono disponibili. Per avere delle produzioni soddisfacenti bisogna fare grossi impianti che occuperebbero ettari di suolo, non sempre disponibile. Se invece si facessero impianti piccoli di pannelli solari e si ricorresse alle integrazioni con eolici verticali, le produzioni diventerebbero soddisfacenti, ma su spazi modesti. Sono convinto che mi si mi si ricorderebbe il grosso disagio dei rumori e delle vibrazioni. Infatti questo è un grosso problema che nessuno ha ancora risolto. Eppure è possibile azzerare i rumori e le vibrazioni, specie per le macchine eoliche domestiche. Esiste un sistema che rende l’eolico domestico totalmente silenzioso, leggero, tale da poterlo poggiare sui solai di copertura delle abitazioni. Aggiungo che, siccome tali eolici verticali domestici sono dotati di basi autoreggenti e non hanno bisogno di tiranti, occupando appena poso più di 1 mq. di superficie, è facile prevedere l’installazione di più macchine sul lato nord dell’impianto fotovoltaico. Il sistema che elimina i rumori e le vibrazioni è disponibile a chiunque ne avesse interesse, basta contattarmi.

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