Costi dell’energia solare in calo: il fv coprirà 1/5 dei consumi 2027

L’Università di Oxford rivede al rialzo le previsioni della IEA: i costi dell’energia solare stanno scendendo molto più rapidamente del previsto

Costi dell'energia solare in calo: da fv il 20% dei consumi 2027

 

(Rinnovabili.it) – I costi dell’energia solare stanno calando così velocemente che è molto probabile si debba rimettere mano alle attuali previsioni energetiche. Questa è la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dell’Università di Oxford, autori di un nuovo rapporto che, in un certo senso, sconfessa gli ultimi dati statistici sul fotovoltaico presentati dall’Agenzia Internazionale dell’Energia(IEA). A partire dallo studio dei dati storici provenienti da 53 diverse tecnologie, gli scienziati hanno elaborato un nuovo modello previsionale (che supera i limiti dei moderni sistemi di valutazione) per i moduli fotovoltaici.

 

Il rapporto evidenzia come un watt di potenza fotovoltaica sia passato dai 256 dollari del 1956 agli 0,82 dollari del 2013. E dagli anni ’80 il prezzo dei moduli è diminuito ad un tasso medio annuale del 10%; trend, spiegano gli autori, che è destinato a continuare, mettendo l’energia solare sulla buona strada per soddisfare il 20% del fabbisogno energetico mondiale entro il 2027. I dati sono in netto contrasto con quanto pronosticato nell’ultima relazione IEA: nello scenario più ottimistico l’Agenzia prevede che il fotovoltaico, entro il 2050, riesca a coprire al massimo il 16% della domanda mondiale.

 

“Gli scettici hanno sostenuto che il fotovoltaico non si in grado di diffondersi abbastanza rapidamente da svolgere un ruolo significativo nel contrasto al cambiamento climatico – afferma il professore Doyne Farmer, co-autore della ricerca -, ma una semplice estrapolazione di tendenza della crescita dell’energia solare indica che potrebbe rappresentare il 20% dei consumi energetici entro il 2027″.

“In un contesto – aggiunge Farmer – in cui le limitate risorse per gli investimenti tecnologici costringono i politici a concentrarsi su alcune tecnologie che hanno una reale possibilità di raggiungere e poi anche superare la grid parity, la possibilità di avere previsioni migliori, e di sapere quanto sono accurate, dovrebbe rivelarsi particolarmente utile”.

 

I risultati del rapporto britannico trovano proprio in questi giorni uno delle migliori dimostrazioni pratiche: la scorsa settimana il ministro indiano all’energia Piyush Goyal ha affermato che, per la prima volta, a livello nazionale il fotovoltaico è divenuto più economico del carbone in alcuni stati  del Paese.

Articolo precedenteIndia: il fotovoltaico è più economico del carbone per la prima volta
Articolo successivoRealtà aumentata, così il casco smart cambia volto al cantiere

2 Commenti

  1. L’unico freno alla diffusione del fotovoltaico lo mette in atto la politica.
    Basterebbe una semplice regola: tu produci energia come vuoi (con soli limiti ambientali), la immetti in rete, mi paghi un tot ragionevole per la gestione del sistema e io ti pago l’energia che produci a prezzo di mercato. Norme DURATURE NEL TEMPO, ovvio.
    Sarebbe un sistema incentivante senza incentivi.
    Invece a me sembra (ma posso sbagliare per ignoranza) che oggi non sia conveniente investire in questo campo, solo perchè ad alcune lobbies fa comodo il freno all’espansione dell’energia pulita.
    Gli italiani hanno tetti in abbondanza e molti hanno pure soldi da investire.
    Perchè non lo fanno?

    • Non lo fanno per varie ragioni:
      1) La produzione di energia pulita danneggia i fornitori di combustibili fossili e danneggia lo stato che su questi combustibili lucra con succulente accise,
      2) Una produzione distribuita fra milioni di micro-produttori toglie potere al monopolista che non potrebbe più operare in piena libertà con tariffe ormai svincolate dal del costo del petrolio,
      3) L’introduzione di sistemi di accumulo di energia (che in futuro potrebbero essere anche milioni di auto elettriche) consentirebbe la creazione di reti autonome, sostenibili solo con rinnovabili e totalmente svincolate dal giogo dei produttori.
      Tutto questo fa vedere come un grosso pericolo la diffusione capillare delle rinnovabili.
      Un governo serio dovrebbe fare scelte che tutelino il bene della popolazione, ma i nostri governi, finanziati dai produttori di energia e combustibili, non mette al primo posto l’interesse del popolo, ma quello dei propri finanziatori.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!