Modelli statistici per misurare la “salute” degli impianti fotovoltaici in real time

Manutenzione del fotovoltaico, dall’università indiana di Thapar, un modello per progettare impianti efficienti e intervenire prima che le celle decadano

impianti fotovoltaici danneggiati manutenzione

 

 

Arriva dall’India un innovativo sistema per valutare il degrado del fotovoltaico anche in remoto e in tempo reale

(Rinnovabili.it) – La manutenzione degli impianti fotovoltaici è un costo di gestione che può gravare pesantemente sul costo della produzione elettrica sostenibile: pioggia, vento, inquinamento atmosferico e lo stesso sole sono alcuni degli agenti che maggiormente incidono sullo stato di salute delle celle. Il processo di monitoraggio dei pannelli, attualmente, prevede un’ispezione in loco di un tecnico: una pratica costosa e che, generalmente, avviene nel momento in cui il danno può già essersi verificato.

Per ovviare a questa problematica, due ricercatori del Thapar Institute of Engineering and Technology in India, hanno sviluppato un modello statistico di previsione del degrado dei sistemi fotovoltaici che fornisce dati in tempo reale sul deterioramento delle celle. Parveen Bhola e Saurabh Bhardwaj, gli autori dello studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Renewable and Sustainable Energy, hanno combinato la tecnica del clustering (analisi dei gruppi) ai dati meteorologici collezionati in una specifica regione per sviluppare previsioni di performance e di degrado degli impianti fotovoltaici.

 

Il sistema analizza dati su temperatura, forza del vento, tasso di umidità, ore di luce, intensità dei raggi solari per ogni giorno dell’anno, fornendo così previsioni estremamente dettagliate e in tempo reale. Un’innovazione che trova applicazione non solo nell’ordinaria gestione degli impianti: secondo gli autori della ricerca, il modello statistico potrebbe essere utilizzato anche nella progettazione di nuovi siti fotovoltaici dal momento che ottimizzerebbe il calcolo rispetto ai costi di manutenzione ma anche di resa in determinati contesti climatici.

 

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In Italia, stando ai dati del Gestore servizi energetici (Gse), alla fine del 2017 si contavano 774.014 impianti, di cui circa l’81% domestici. Il settore industriale, tuttavia, fornisce quasi la metà della produzione che arrivava, nello stesso anno, a 24,4 TWh. Un comparto in crescita anche se ancora al di sotto del fabbisogno nazionale e che potrebbe giovare della recente innovazione portata dal modello statistico di Bhola e Bhardwaj la cui applicazione, appunto, sembra potersi applicare più facilmente ai siti industriali piuttosto che a quelli domestici.

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