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Modifiche all’Energy Release 2.0, pubblicato il decreto MASE

A novembre 2025 le regole operative, nei primi mesi del 2026 la procedura competitiva gestita dal GSE per selezionare i soggetti che realizzeranno la nuova capacità

Modifiche all'Energy Release 2.0, pubblicato il decreto MASE

Pubblicate le modifiche all’Energy Release 2.0, come cambia il meccanismo?

Con la registrazione alla Corte dei Conti delle modifiche all’Energy Release 2.0, il meccanismo dedicato ai grandi consumatori elettrici esce finalmente dalla stasi. A darne notizia è oggi il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) attraverso la pubblicazione sul proprio sito del decreto ministeriale del 29 luglio 2025 che aggiorna l’atto MASE del 23 luglio 2024.

Un via libera fortemente atteso soprattutto da quei 3.400 soggetti che nel 2024 hanno presentato la propria manifestazione di interesse. “Con la pubblicazione del decreto – ha commentato soddisfatto il ministro Gilberto Pichetto Fratinsi completa un passaggio fondamentale per rendere operativo l’Energy Release 2.0, uno strumento che coniuga la promozione delle rinnovabili con il sostegno concreto alle imprese più esposte ai costi energetici”.

Energy Release 2.0, cos’è e come funziona?

L’Energy Release 2.0 è il nuovo meccanismo per lo sviluppo di capacità rinnovabile da parte delle imprese energivore. Istituito con il decreto ministeriale del 23 luglio 2024 n. 268 su indicazione del DL 9 dicembre 2023, n. 181, lo strumento funziona come un sistema di scambio.

Le aziende ad alti consumi elettrici si impegnano a realizzare nuova capacità di generazione verde” e in cambio possono chiedere al GSE l’anticipazione di una parte dell’energia elettrica che esse stesse produrranno in futuro.

Nel dettaglio il Gestore fornirà alle imprese, per un periodo di tre anni e a prezzi fissi e bassi, l’energia nella sua disponibilità. A quegli stessi prezzi sarà poi restituita dalle aziende, “spalmando” la restituzione su un periodo di 20 anni.

La capacità di generazione potrà essere legata a nuovi impianti o a interventi di repowering/revamping di impianti in esercizio nel settore fotovoltaico, eolico o idroelettrico. A patto che la capacità in questione non sia inferiore a 200 kW.

Le modifiche all’Energy Release 2.0

Il nuovo Decreto del MASE introduce delle modifiche alle norme originarie per venire incontro alle richieste della Commissione europea, preoccupata della compatibilità del regime italiano con le regole del mercato interno. Si parte con una serie di nuove definizioni aggiunte al decreto del 2024, tra cui quella di “Soggetti terzi“, “Contratto di restituzione“, “Procedura Competitiva” e “Vantaggio residuo alla scadenza del contratto di restituzione“.

Inoltre viene disciplinata la gara che permetterà di selezionare chi realizzerà la nuova capacità di generazione rinnovabile. Il decreto prevede in questo caso che possano partecipare alla procedura sia gli stessi clienti energivori, anche aggregati, sia soggetti terzi (da essi delegati o meno). Ai primi spettano requisiti di qualificazione meno stringenti, mentre tutte le altre realtà dovranno necessariamente dimostrare il possesso di titoli abilitativi, oltre al preventivo di connessione e la conformità ai requisiti DNSH – Do No Significant Harm.

Ma l’elemento più importante del pacchetto di modifica riguarda sicuramente la clausola “Claw-Back” o vantaggio residuo. Le nuove norme prevedono che se al termine dei 20 anni del contratto di restituzione, l’energia anticipata non risulti integralmente restituita, la durata dello stesso sia estesa per altri 20 anni massimo.

Durante questa proroga, il prezzo riconosciuto è limitato alla copertura dei costi operativi e di manutenzione stimati dal GSE, salvo perizie asseverate. In alternativa, il soggetto titolare può richiedere la liquidazione immediata del vantaggio residuo.

A chi è rivolta la misura?

Ai clienti finali energivori. Vale a dire alle aziende iscritte nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la CSEA anche attraverso aggregazione. A patto che in quest’ultimo caso si individui un soggetto aggregatore che agisca quale controparte del contratto di anticipazione e restituzione. È possibile presentare la richiesta come cliente finale singolo o in forma aggregata.

I soggetti richiedenti abilitati a fare domanda per la procedura di assegnazione dell’energia sono: Società o altri Enti, Ditta Individuale, Pubblica Amministrazione, Impresa o Ente Privato Costituito all’Estero (che agiscono come cliente energivoro o come aggregatore). L’ultimo aggiornamento delle Regole dell’Energy Release 2.0 prevede la partecipazione anche per i soggetti iscritti o che abbiano presentato richiesta di inserimento negli elenchi delle imprese a forte consumo di energia elettrica relativi agli anni 2024 e 2025, pubblicati sul sito CSEA il 18 gennaio 2025.

“Non verranno valutate registrazioni pervenute da persone fisiche“, spiega il GSE sul proprio sito. Ma il regime tocca indirettamente anche soggetti terzi con cui le imprese energivore possono sottoscrivere contratti di approvvigionamento a termine per l’energia rinnovabile (PPA) e ai quali in caso spetterebbe l’onere di restituzione dell’energia anticipata.

Le prossime scadenze

Per la metà di novembre 2025 dovrebbero essere pubblicate le nuove regole operative del meccanismo e gli schemi contrattuali. Entro 90 giorni dall’approvazione delle regole il GSE pubblicherà l’avviso per la procedura competitiva per selezionare i progetti che realizzeranno la nuova capacità.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori seguendo l'evoluzione dei primi sistemi incentivanti italiani e internazionali e intervistando i pionieri del settore, da Bertrand Piccard a Michael Gratzel. Nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili, le rassegne regionali e le newsletter tecniche. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa della copertura quotidiana delle novità normative sulle fonti rinnovabili, delle politiche energetiche nazionali, europee ed asiatiche, e dei grandi temi connessi all'innovazione e al mercato. Segue da vicino i brevetti e le ricerche scientifiche sulle tecnologie, con un focus su sistemi di accumulo, fotovoltaico, eolico e geotermia. Ha pubblicato articoli legati all'hi-tech e alle rinnovabili su Repubblica.it. Dal 2025 è Vice Direttrice della testata.