Geotermia: l’obiettivo dalla regione Umbria

Lo studio analizzerà le potenzialità geotermiche della Regione, “predisponendo” precise zone del territorio allo sfruttamento di questa risorsa rinnovabile

Un progetto per studiare le potenzialità geotermiche e geotermali dell’Umbria – è questo, in sintesi, il programma che la Giunta regionale ha avviato quest’anno (in collaborazione con i Dipartimenti di Scienze della Terra delle Università di Perugia e di Pisa) e che avrà la finalità di “predisporre” precise zone del territorio allo sfruttamento di questa risorsa rinnovabile. Il progetto in particolare – illustrato oggi, durante un convegno a Perugia, alla presenza di numerosi amministratori comunali ricercatori e docenti universitari provenienti dalle facoltà di ingegneria, geologia, geofisica e vulcanologia – sarà scandito da una “prima fase”, dedicata all’analisi geologica, idrogeologica e idrogeochimica degli acquiferi del settore occidentale dell’Umbria (e di aree limitrofe come la Toscana orientale e il  Lazio settentrionale) con caratteristiche interessanti dal punto di vista geotermale; nella “seconda parte” invece, verranno esaminati più approfonditamente i “casi studio” più rilevanti, individuati in precedenza dall’analisi preliminare.

“In Umbria – ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Silvano Rometti – abbiamo deciso di puntare su una politica energetica che valorizzi al massimo le fonti rinnovabili, con finanziamenti rilevanti, e abbiamo definito regole certe e chiare per chi voglia investire nel settore.” “La geotermia – ha proseguito – è una delle cinque fonti rinnovabili che intendiamo utilizzare. Il suo impiego offre benefici sia in termini economici che ambientali, poiché il costo dell’energia prodotta, sotto forma di elettricità e calore, è sensibilmente minore rispetto a quello degli impianti alimentati da combustibili tradizionali.” Nel frattempo la Regione si è già attivata per definire le procedure per il rilascio dei permessi di ricerca dei siti geotermali e per regolamentare l’installazione degli impianti di scambio termico che – nel rispetto di precisi criteri di sostenibilità poco “impattanti” per le falde acquifere del sottosuolo – agevoli maggiormente la fase di realizzazione dei pozzi.

“Questo percorso – ha sottolineato la coordinatrice dell’Ambito regionale Ambiente ed Energia, Ernesta Maria Ranieri – rientra nella Strategia per la produzione di energia da fonti rinnovabili 2011-2013 approvata nel luglio scorso che prevede un incremento di circa 200 GWh entro il 2013, con una quota di 15 GWh dal settore geotermico, che attualmente non è ancora sfruttato”. Lo studio delle potenzialità geotermiche e geotermali dell’Umbria costituirà inoltre una base conoscitiva anche per la redazione del prossimo Piano Energetico Regionale.

 

(Matteo Ludovisi)

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