L’India vuole diventare campione mondiale di idrogeno verde entro il 2030

Nuova Delhi presenta la strategia sul vettore energetico: 60-100 GW di elettrolizzatori grazie a incentivi per 2,2 miliardi di euro

idrogeno verde
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Il target è produrre 5 mln t di idrogeno verde entro 7 anni

(Rinnovabili.it) – Oltre due miliardi di euro di incentivi per costruire -sostanzialmente da zero- una filiera dell’idrogeno. Con l’obiettivo di fare del paese un hub globale di primo livello. E arrivare a fine decennio con una produzione di idrogeno verde di almeno 5 milioni di tonnellate. È il contenuto della nuova strategia dell’India per accelerare sul vettore energetico e ridurre le emissioni rivelata ieri. Il presidente Narendra Modi, delineando il piano già un anno e mezzo fa, lo aveva definito “un salto quantistico” per il paese.

“Il nostro obiettivo è quello di fare dell’India un hub globale dell’idrogeno verde”, ha spiegato il governo. “Ci impegneremo per ottenere almeno il 10% della domanda globale di idrogeno verde” nell’arco di sette anni. In questo lasso di tempo, secondo i calcoli dell’esecutivo, l’India dovrebbe riuscire a tagliare 50 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (Mt CO2e) e a risparmiare più di 1 miliardo di euro di importazioni di combustibili fossili.

Abbattere i costi dell’idrogeno verde

La chiave del successo di questa strategia è riuscire ad abbattere i costi di produzione dell’idrogeno pulito. Per questo, il governo ha modulato il piano di incentivi in modo da favorire l’installazione di una capacità di elettrolizzatori compresa tra i 60 e i 100 GW. A cui si dovrà affiancare una crescita della capacità installata rinnovabile di 125 GW. Anche se non è chiaro se questi GW si vanno ad aggiungere ai 500 previsti dal piano di transizione energetica annunciato alla Cop26 nel 2021, o se fanno parte di questo target. In ogni caso si tratterebbe di aumentare di circa il 150% entro dine decennio la capacità installata ora disponibile (48,5 GW di eolico e 40 GW di fotovoltaico).

Gli incentivi riguarderanno sia la produzione di elettrolizzatori sia quella di H2 pulito. In parallelo, l’esecutivo fisserà dei quantitativi minimi di H2 verde da impiegare in alcuni settori chiave: produzione di fertilizzanti, raffinerie, distribuzione gas per uso civile.

Nel complesso, Nuova Delhi spera di riuscire ad abbassare costi di produzione che, oggi, vedono ancora svantaggiato l’idrogeno verde. L’H2 prodotto a partire da fonti fossili -quello grigio, ottenuto senza recupero di CO2 e il più utilizzato nel paese- nell’ultimo anno è passato da 130 a 200 rupie, ovvero da 1,48 a 2,28 euro. Mentre quello prodotto a partire da fonti rinnovabili batte ancora intorno alle 300-400 rupie, cioè 3,5-4,5 euro al kg.

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