La Fondazione Desertec lascia il consorzio per “controversie insanabili”

L’organo principale del mega progetto di produzione energetica abbandona la Desertec Industrial Initiative Dii GmbH per “evitare di essere trascinati nel vortice di pubblicità negativa”

La Fondazione Desertec lascia il consorzio per “controversie insanabili”(Rinnovabili.it) – Una reputazione da difendere e un’immagine da tutelare. Con queste motivazioni la Fondazione Desertec, l’ente principale che ha ribattezzato il mega  piano di  sviluppo rinnovabile nel Nord Africa, ha abbandonato il consorzio industriale che stava portando avanti il progetto, l’omonima Desertec Industrial Initiative Dii GmbH. Il motivo dell’abbandono? Le “numerose controversie insanabili tra i due enti in materia di strategie future, obblighi e comunicazione e, ultimo ma non meno importante lo stile manageriale dei vertici di Dii”, spiega la Fondazione in una nota stampa.

 

In una riunione straordinaria tenutasi lo scorso 27 giugno, il Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di Amministrazione hanno deciso all’unanimità di disaccoppiare il proprio nome e la propria partecipazione dall’Iniziativa industriale. L’intento è quello di “evitare di essere trascinato nel vortice della pubblicità negativa circa la gestione della crisi interna e del momento di disorientamento del consorzio”. In questi ultimi mesi, infatti, la Dii ha subito parecchi colpi a partire dalla defezione di due grandi partner industriali quali Siemens e Bosch che ha fine 2012 hanno annunciato il loro abbandono. Lo stesso anno la Spagna ha rifiutato di firmare una dichiarazione di intenti per collegare le linee di alta tensione tra Marocco ed Europa attraverso il proprio territorio, un componente chiave per portare l’energia dai deserti africani verso il vecchio continente. E come se non bastasse la maggior parte dei paesi europei che avrebbero dovuto importare l’energia solare ed eolica prodotta dal progetto all’interno dei loro confini hanno assistito alla marcia indietro della stessa Iniziativa, non più sicura che la vendita dell’elettricità all’estero fosse un’opzione praticabile.

 

La Desertec Foundation, che è l’unico proprietario del marchio “Desertec” e del concept,  ha voluto anche sottolineare esplicitamente la sua comprensione per le sfide che la Dii dovrà ora affrontare. “I dipendenti della Dii hanno contribuito enormemente alla transizione globale verso le energie rinnovabili. Tuttavia, dopo molti mesi, riempiti con una quantità smisurata di discussioni  abbiamo dovuto a concludere che la Fondazione Desertec ha bisogno per preservare la sua indipendenza. Questo è il motivo per cui Dii e DESERTEC Foundation seguiranno da oggi in poi strade separate senza escludere una cooperazione futura”, ha concluso Thiemo Gropp, direttore della Fondazione.

Articolo precedenteUk: il fondo per le fonti rinnovabili è per le comunità rurali
Articolo successivoArrivederci grande Margherita