Piano triennale della ricerca di sistema elettrico: 195 mln per gli anni 2022-2024

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica pubblica sul proprio sito il Decreto di approvazione del Piano, ripartendo le risorse per gli accordi di programma con RSE, Enea e CNR

Piano triennale della ricerca di sistema elettrico
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Nuove risorse per lo sviluppo di un sistema energetico integrato

(Rinnovabili.it) – Oltre 195 milioni di euro per presidiare e sviluppare tecnologie di prodotto e di processo fondamentali per la transizione verde. Queste le risorse assegnate al Piano triennale della Ricerca di Sistema elettrico 2022-2024 e finalizzate a sostenere lo sviluppo di progetti innovativi in campo elettrico sia sul fronte della decarbonizzazione che su quello della digitalizzazione. A farlo sapere è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (ex-Transizione Ecologica), pubblicando oggi il DM di approvazione. Il provvedimento, registrato lo scorso ottobre alla Corte dei Conti, non solo segna il via libera ufficiale ma affida le attività di ricerca e ripartisce delle risorse per il triennio in corso. Nel dettaglio, i 195,5 milioni di euro sono destinati a precisi accordi di programma con i tre grandi enti della ricerca nazionale, ossia ENEA, CNR e RSE, e ad alcuni bandi di gara finalizzati all’innovazione tecnica e tecnologica di interesse generale per il settore elettrico.

“L’Italia – spiega il Dicastero in una breve nota stampa – è in prima linea per lo sviluppo di un sistema energetico integrato in grado di accelerare l’introduzione sul mercato delle clean-tech. Le due direttrici del Piano sono: la decarbonizzazione e la digitalizzazione. La prima riguarda il settore delle rinnovabili, la seconda si concentra sull’applicazione delle tecnologie digitali al sistema energetico”.

Cos’è il Piano Triennale della Ricerca di Sistema elettrico?

Il Piano Triennale della Ricerca di Sistema elettrico è lo strumento attraverso cui l’Italia fissa le priorità, gli obiettivi generali, i temi e le risorse delle attività di ricerca e sviluppo per il sistema elettrico nazionale. I costi sono coperti attraverso stanziamenti di un Fondo istituito presso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) e alimentato dal gettito di una specifica componente della bolletta elettrica. Parliamo della voce A5rim, il cui ammontare è fissato dall’ARERA in misura non superiore a 0,0516 centesimi di euro per ogni kWh consumato dai clienti finali.

Grazie alle ultime modifiche normative introdotte dal Decreto ministeriale del 16 aprile 2018, le procedure sono state semplificate. Le attività del Piano vengono concretizzate essenzialmente attraverso 2 strumenti. Il primo consiste negli accordi di programma stipulati dal Ministero dell’Ambiente che ha assunto le competenze inizialmente assegnate al Ministero dello Sviluppo economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy). Tali accordi coinvolgono direttamente RSE, Enea e CNR ma i progetti di ricerca attivati possono prevedere la partecipazione di imprese (scelte in base ad evidenza pubblica) e realtà universitarie.

Il secondo si affida a bandi di gara per selezionare dei progetti di ricerca a totale beneficio degli utenti del sistema elettrico nazionale, oppure a beneficio dei medesimi utenti e contestualmente di interesse specifico di soggetti operanti nel settore dell’energia elettrica. In ogni caso si tratta di attività fondamentali sia per accompagnare le strategia verdi nazionali (Pnrr e  Pniec) sia per allineare l’Italia agli obiettivi europei contenuti nel Fit for 55 e nel REPowerUe.

“Il Piano Triennale dell’Italia della ricerca di sistema elettrico  – chiarisce il MASE –  si inserisce nello scenario globale con l’obiettivo di sviluppare nuovi materiali e tecnologie in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni di GHG e assicurare il raggiungimento degli obiettivi internazionali per una giusta transizione. Le attività di Ricerca e Sviluppo sono programmate per essere il tessuto innovativo del sistema energetico italiano, coniugando le esigenze dell’ambiente e della crescita economica”.  

 Piano triennale della ricerca di sistema elettrico: le attività R&S di RSE

Degli oltre 195 milioni di euro stanziati per il triennio 2022-2024, fino a 108 milioni di euro sono dedicati l’accordo di programma con RSE, Ricerca sul Sistema Energetico. Questi a sua volta sono divisi sui due grandi obiettivi: 29,9 milioni sostengono progetti di ricerca finalizzati alla decarbonizzazione del sistema elettrico, e 82,1 milioni quelli focalizzati sulla digitalizzazione ed evoluzione delle reti.

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Si tratta di un impegno in perfetta continuità con il lavoro svolto nel triennio precedente e che ha visto impiegati circa 250 ricercatori, avviando oltre 200 collaborazioni e contratti di ricerca con Università e Industria e producendo un numero importante di pubblicazioni. Solo dal 2019-2021 RSE conta 543 rapporti tecnici, oltre 250 Articoli su riviste e contributi a libri e ben 650 memorie di convegni e conferenze.

 I progetti in corso? La lista è lunga. Si va dallo sviluppo del fotovoltaico ad alta efficienza a quello dei sistemi d’accumulo(elettrochimici, elettrici, termici e power-to-gas); dallo studio di componenti e materiali per la sicurezza e la resilienza del sistema elettrico all’efficientamento energetico dei prodotti e processi industriali; Dallo sviluppo di metodologie, studi, strumenti software, prototipi e dimostratori per ottimizzare le reti elettriche di trasmissione e distribuzione a quello di scenari e strumenti per la mobilità elettrica.

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