Decarbonizzare il riscaldamento domestico è possibile

Un nuovo rapporto di Coolproducts mostra come la maggior parte dei Paesi europei continui a incentivare l’acquisto di caldaie a gas; opzione che sta rallentando l’adozione di soluzioni più verdi come le pompe di calore, il sole fermi e il teleriscaldamento

riscaldamento domestico
Credits: coolproducts.eu

Stop incentivi agli impianti fossili per riuscire a decarbonizzare il riscaldamento domestico europeo

(Rinnovabili.it) – Almeno 19 Governi europei su 27 incentivano ancora l’acquisto e / o l’installazione di nuove caldaie a gas attraverso crediti fiscali, prestiti e sovvenzioni. Supporti mirati che in alcuni casi possono superare anche i 2000 euro. E non è solo il metano il problema: Paesi come Grecia, Italia, Polonia e alcune regioni austriache sovvenzionano anche caldaie a condensazione a gasolio o GPL.

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A tirare le orecchie agli Stati membri è il nuovo rapporto di Coolproducts che oggi punta i riflettori sulla necessità di accelerare la decarbonizzazione del riscaldamento domestico. Un processo, però, non facile. Attualmente il 28% dell’energia totale consumata nell’Unione europea è destinata a tenere caldi gli ambiente e l’acqua sanitaria. E la maggior parte di questa quota proviene ancora da combustibili fossili. Basti pensare che, nel 2019, la quota di energia geotermica, solare e altre fonti rinnovabili impiegate nel settore della climatizzazione residenziale è stata di appena il 6% sui consumi energetici finali. “Ciò – piega Coolproducts – sta mettendo a repentaglio gli obiettivi climatici dell’Europa”. 

Eppure sottolinea l’associazione “riscaldare le nostre case senza riscaldare il pianeta è possibile. Tecnologie come le pompe di calore o il solare termico possono svolgere il lavoro in modo molto più pulito […] Fortunatamente, questo può essere risolto. L’UE ha gli strumenti per aiutarci a decarbonizzare il riscaldamento domestico a un ritmo sufficiente: i regolamenti sulla progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica. Attivi dal 2013, hanno consentito un risparmio di CO2 di circa 20Mt nel solo 2020. Spetta ora ai legislatori rendere queste normative più audaci, rimuovendo le caldaie elettriche e a combustibili fossili più inefficienti dal mercato entro il 2025”. 

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Secondo il report, l’eliminazione graduale delle nuove caldaie a gas e GPL entro il 2025 consentirebbe di risparmiare 110 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno fino al 2050. Ciò equivarrebbe a due terzi della riduzione totale necessaria dagli edifici residenziali e pubblici per raggiungere la neutralità climatica. Commenta Davide Sabbadin, responsabile delle politiche presso EEB: I governi europei devono spostare i sussidi dalle caldaie a gas verso soluzioni pulite come pompe di calore, teleriscaldamento rinnovabile e pannelli solari. Insieme alla ristrutturazione degli edifici, questo deve essere il primo passo per aiutare le persone a passare a sistemi di riscaldamento veramente sostenibili, compatibili con le riduzioni delle emissioni e gli obiettivi di neutralità climatica dell’Europa”.

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2 Commenti

  1. Sempre parlare dell’inquinamento del pianeta dei riscaldamenti che inquinano non è così complicato rendere la propria casa non inquinante con un consumo di energia sostenibile. Io due anni fa ho acquistato un appartamento in una palazzina degli anni 40 e me lo sono ristrutturato in modo da non inquinare e il mio consumo e di tre Kw di energia elettrica ho tutti gli elettrodomestici l’acqua calda e il riscaldamento e il costo e stato di una normale ristrutturazione i metri quadrati calpestabili sono di 65 metri.Parlano tanto di incentivi ma a me non anno dato niente anzi mi hanno fatto un po impazzire con la comissione. Mi viene da pensare che dietro ci sono troppi interessi. SALUTI BUCCI FRANCO

  2. Termodinamicamente parlando, nell’attuale regime di produzione dell’energia elettrica, è assurdo riscaldarci con l’energia elettrica. L’energia elettrica DEVE essere usata per la mobilità dei veicoli fino a rimpiazzare il 100% dei motori endotermici.
    A mio avviso, l’idrogeno è un’altro binario morto nel terreno dell’efficienza energetica e della sicurezza, che ci obbligherà a continuare ad usare il metano.
    Dunque meglio che i cittadini si scaldino con caldaie a metano, che mettere su una infrastruttura all’idrogeno per la mobilità come quella che tutti i governi europei si stanno apprestando a finanziare. Uno spreco di risorse indecente, a mio avviso.
    Al momento dunque, questo articolo mi pare privo di senso.

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