Nove super camini solari per il Cairo

    Il progetto Gate Residence di Vincent Callebaut incorpora nella copertura nove camini solari “Megatrees”, giardini pensili, fotovoltaico e turbine eoliche

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    (Rinnovabili.it) – Il visionario architetto parigino Vincent Callebaut Architectures ha recentemente pubblicato i disegni per un nuovo progetto ad alta efficienza per il Cairo  caratterizzato da nove scultorei camini solari soprannominati “Megatrees”, ovvero un sistema alternativo che integra verde pensile e ventilazione naturale estendendosi dalla copertura al seminterrato.

     

    Il progetto è stato presentato alla Commissione per lo Sviluppo Urbano che ha accolto il progetto con interesse nel desiderio di “creare  per il Cairo un edificio  iconico simbolo di innovazione sostenibile, dopo decenni di degrado urbano”. Quest’architettura sostenibili decisamente visionaria soprannominata Gate Residence, comprenderà oltre 1.000 uffici, appartamenti, un centro commerciale e altri servizi per la città, tutti inseriti in un edificio certificato LEED Gold e progettato applicando molteplici soluzioni destinate all’efficienza energetica.

     

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    La caratteristica più insolita sono sicuramente le nove strutture “Megatrees” che come un vortice di metallo, vetro e verde pensile, si aprono nella copertura fino al seminterrato, portando illuminazione naturale e ventilazione anche alle aree più interne dell’edificio e trasformandosi in camini solari a tutti gli effetti.

    La visione futuristica del progetto Gate Residence trasforma il tetto nel sistema attivo dell’edificio, affiancando ai camini solari ampie superficie a giardino pensile per migliorare l’isolamento, una copertura fotovoltaica per produrre energia elettrica, turbine eoliche ad asse verticale, il tutto inserito in un involucro trasparente basso emissivo.

     

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    Vincent Callebaut Architectures immagina il tetto giardino come un ulteriore spazio a disposizione della città, dove fare spazio ad orti urbani, frutteti e parchi giochi.

    La sostenibilità ha ovviamente un ruolo chiave nel progetto dell’architetto parigino che, come in numerosi altri esempi dello stesso autore, trasforma le componenti green in strutture assolutamente non convenzionali.

     

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