Una smart home riqualificata può valere fino all’80% in più. Efficienza, risparmio e tecnologie digitali guidano il nuovo mercato immobiliare

L’efficientamento smart consente un risparmio fino a 19 miliardi l’anno
Una smart home riqualificata e dotata di soluzioni digitali ad alta efficienza, vale l’80% in più di un immobile ancora da ristrutturare. Un dato non di poco conto che sposta a favore del recupero dell’esistente il piatto della bilancia. Se poi teniamo in considerazione che il 75% degli immobili del nostro patrimonio nazionale si trovano ancora nelle tre peggiori classi energetiche, il valore economico di ritorno dell’investimento potrebbe convincere anche i più scettici.
A mettere nero su bianco le potenzialità del real estate “intelligente” è la Community Smart Building di The European House Ambrosetti (TEHA), il 1° Think Tank privato e indipendente in Italia, che ha coinvolto operatori della filiera, istituzioni e PA per indagare opportunità e sfide per la transizione smart dei Comuni italiani.
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Come è messo il patrimonio italiano
I dati emersi dall’analisi della Community mostrano un’Italia ancora lontana dagli standard: tra il 2018 e il 2023 la quota di edifici in classe A è passata dall’8% al 15%, ma i tre quarti del patrimonio immobiliare nazionale restano ancora nelle ultime classi energetiche. Un divario che alimenta la povertà energetica e incide negativamente sulla valorizzazione degli asset immobiliari.
Eppure, le dinamiche di mercato iniziano a premiare l’efficienza.
Dal 2014 al 2023 le transazioni immobiliari relative a edifici ristrutturati con alte prestazioni energetiche (classi A e B) sono:
- salite dal 7% al 38%
- le compravendite di edifici nuovi sono passate dal 49% al 70%.
Un trend che trova conferma anche nei prezzi.
Sempre nel 2023 il valore medio di mercato di una smart home ristrutturata ha toccato quota 2.316 euro/mq, ovvero il 43% in più rispetto agli edifici abitabili e addirittura l’80% in più rispetto a quelli ancor da ristrutturare.
Una spinta che riflette la crescente attenzione degli investitori verso immobili in grado di garantire benefici tangibili, sia in termini ambientali sia in termini economici.
“Il rinnovamento green e smart del patrimonio edilizio italiano rappresenta una priorità strategica e un’opportunità economica concreta”, afferma Benedetta Brioschi, partner e responsabile della Community Smart Building di TEHA Group. “Il Real Estate sta già adottando tecnologie avanzate e compiendo scelte coraggiose in questa direzione, ma servono ulteriori investimenti per accelerare un processo che può trasformare profondamente il nostro modo di abitare, costruire e valorizzare il territorio”.
L’efficientamento smart: un’opportunità da 19 miliardi l’anno per l’Italia
Il patrimonio edilizio italiano assorbe il 67% dell’energia totale per il solo riscaldamento, superando la media dell’Unione europea (65%). Un dato che evidenzia una doppia urgenza: da un lato l’inefficienza strutturale degli immobili, dall’altro una povertà energetica che colpisce ancora quasi il 9% delle famiglie, incapaci di mantenere condizioni di comfort termico adeguato nelle proprie abitazioni. Un problema che coinvolge milioni di cittadini e che si intreccia con costi energetici elevati e performance edilizie inadeguate.
La digitalizzazione e l’automazione delle smart home rappresenta una leva concreta per cambiare passo. Le tecnologie oggi disponibili permettono infatti di abbattere i consumi energetici fino al 29% e quelli idrici fino al 5%. Secondo le stime della Community Smart Building di TEHA, questo potrebbe tradursi in un risparmio annuo tra i 17 e i 19 miliardi di euro.
E’ chiaro che, oltre ai vantaggi ambientali, si tratta di un’opportunità economica reale, capace di alleggerire la spesa energetica delle famiglie e rendere più resiliente il Paese. Come sottolineato dal think thank tuttavia, serve però una strategia integrata che metta in rete le competenze e le risorse di istituzioni, industria e cittadini.
Da smart home a smart district
Attraverso un confronto con gli operatori del settore, la Community Smart Building di Teha, ha potuto evidenziare come il Real Estate stia già sperimentando modelli avanzati di progettazione e gestione immobiliare. Soluzioni basate sull’adozione di sistemi intelligenti, sulla prefabbricazione e sull’uso diffuso di BMS (Building Management System) stanno diventando strumenti strategici per valorizzare gli asset e migliorare l’efficienza.
Ma la vera sfida è superare l’approccio puntuale e abbracciare una visione sistemica. L’obiettivo sarà quello di arrivare a sviluppare veri e propri “smart district”, dove edifici e infrastrutture dialogano in tempo reale all’interno di un ecosistema urbano integrato.
In questo contesto, l’interoperabilità tra tecnologie diverse non è solo un requisito tecnico, ma la chiave per liberare il pieno potenziale delle soluzioni smart. Senza una piattaforma comune, infatti, l’intelligenza degli edifici rischia di restare confinata in compartimenti stagni, perdendo efficacia e valore.