Rinnovabili •

L’idrogeno che scalda la casa

Un combustore catalitico che combina l'idrogeno prodotto dall'energia rinnovabile, con l'ossigeno dell'aria, per sprigionare calore senza emissioni nocive.

(Rinnovabili.it) – Verrà presentato alla fiera Klimahouse di Bolzano a fine gennaio, il primo sistema di riscaldamento di edifici residenziali ad idrogeno. Si chiama H2ydrogem, è stato brevettato da un’azienda piemontese e consentirà di produrre energia termica senza l’impiego di combustibili fossili: ambienti riscaldati a zero emissioni. Si tratta di un combustore catalitico, privo cioè di fiamme libere, che combina l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, con l’ossigeno prelevato dall’atmosfera, formando una molecola d’acqua e sprigionando calore. Non dovendo ricorrere ai combustibili tradizionali ed ottenendo il fenomeno della combustione a bassa temperatura grazie alla reazione chimica, i fenomeni di dispersione di fumi, CO2 ed agenti inquinanti, sono ridotti a zero, assicurando una vivibilità degli ambienti domestici sicura.

“Abbiamo intrapreso la ricerca sulla produzione di calore mediante idrogeno ben dieci anni fa perché siamo convinti che l’idrogeno avrà sempre più un ruolo fondamentale nella gestione energetica dei prossimi decenni”, ha dichiarato Servilio Gioria, capo progetto.

Un sistema di questo tipo consente di raggiungere uno dei principali problemi dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, ovvero lo stoccaggio. Produrre energia pulita, immagazzinarla ed averla a disposizione per un utilizzo futuro: “Grazie all’utilizzo di una fonte pulita, possiamo catturare l’energia elettrica inutilizzata, metterla in un serbatoio sottoforma di idrogeno e poi usarla per riprodurre energia sia termica che elettrica. Il tutto senza emettere anidride carbonica nè ossidi di azoto, ma semplicemente innocuo vapore acqueo”.
Rinnovabili •
About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.