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Che cosa contiene il nuovo piano UE sull’auto?

Dalle linee guida comuni sugli incentivi alle clausole Made in Europe per la produzione di batterie, fino alle sanzioni per i brand che sforano i nuovi limiti di emissioni: tutte le novità del Piano d'Azione per l'industria automobilistica europea

Piano UE sull’auto:
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Regia europea sugli incentivi alle auto elettriche. Interesse pubblico prevalente per le connessioni delle colonnine alla rete. Requisiti made in Europe per aiutare la produzione domestica di batterie. Accelerazione normativa sulle tecnologie di guida autonoma. Flotte aziendali come volano per aumentare le immatricolazioni di EV e creare presto un mercato dell’usato. Flessibilità per i produttori auto: il rispetto dei nuovi limiti emissivi non sarà calcolato solo sui risultati 2025, ma sulla media del triennio 2025-2027. Sono i punti principali dell’ultima bozza del piano UE sull’auto, il Piano d’Azione per l’industria automobilistica che è stato presentato il 5 marzo dalla Commissione Europea.

Piano UE sull’auto: obiettivi e contesto

Quali sono gli obiettivi del Piano UE sull’auto? Il Piano d’Azione è un passaggio cruciale nella strategia industriale dell’UE e segue di pochi giorni la presentazione del Clean Industrial Deal.

Obiettivi del Piano d’Azione

L’obiettivo principale del piano UE sull’auto è affrontare le sfide sistemiche del settore automobilistico, che genera il 7-8% del pil del continente e dà lavoro direttamente a 13 milioni di persone. Ma è sempre più in crisi con il passaggio all’elettrico e la competizione di Cina e Stati Uniti. Sfide che sono approcciate senza rinunciare al rispetto degli obiettivi climatici.

Nello specifico, il piano ha l’obiettivo di:

  • Promuovere la competitività. L’obiettivo è assicurare la competitività dell’industria automobilistica europea a livello mondiale, affrontando le sfide poste dalla concorrenza internazionale e dalle nuove tecnologie.
  • Accelerare la transizione pulita e la decarbonizzazione. Sostenere la transizione verso la mobilità a zero emissioni, in linea con gli obiettivi climatici stabiliti dall’UE negli anni scorsi.
  • Garantire un quadro normativo pragmatico e prevedibile. Stabilire un quadro normativo chiaro e prevedibile per facilitare la pianificazione e gli investimenti nel settore.
  • Promuovere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di veicoli di nuova generazione. Creare condizioni favorevoli all’innovazione tecnologica, e quindi allo sviluppo di veicoli più avanzati e sostenibili.

Per queste ragioni, il Piano d’Azione delinea un approccio articolato che spazia dalla transizione all’energia pulita alla resilienza della catena di approvvigionamento, dall’innovazione tecnologica allo sviluppo della forza lavoro. Al centro della strategia vi è l’equilibrio tra le pressioni competitive dei mercati globali e l’agenda di decarbonizzazione dell’UE.

Il piano è stato sviluppato attraverso un dialogo tra la Commissione UE, l’industria dell’automotive, le parti sociali e altri portatori d’interesse. Il 30 gennaio 2025, Bruxelles ha annunciato l’avvio del dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica europea, che ha raccolto e strutturato le proposte contenute nel piano.

Una risposta necessaria alla crisi dell’auto in Europa

Il dialogo e il Piano d’Azione sono stati richiesti a gran voce dall’industria dell’automotive. Gli attori industriali lamentano una doppia difficoltà: da un lato il calo delle vendite (non solo di auto elettriche), dall’altro obiettivi UE di transizione troppo ambiziosi che penalizzerebbero la competitività dell’industria.

Nel 2024, le immatricolazioni di auto elettriche in Europa sono state di meno di 1,5 milioni di unità, in calo rispetto al 2023. La diminuzione è stata del 3% complessivo nei mercati UE, EFTA e Regno Unito.

Nonostante la flessione, le auto elettriche hanno mantenuto una quota di mercato significativa, con una quota annua del 13,6% per le auto elettriche a batteria. Tuttavia, le vendite di EV hanno subito una contrazione del 5,9% rispetto al 2023.

Inoltre, dal 2025 sono scattati i nuovi limiti per le emissioni di CO2 dei veicoli. La soglia consentita è scesa a 95 g di CO2 per km percorso, da calcolare sulla media delle emissioni delle auto immatricolate dalle case automobilistiche. Per rispettarli, i brand devono progressivamente vendere più auto a basse o zero emissioni.

L’industria auto UE rischia di non riuscire a rispettare i nuovi limiti quest’anno, e di dover pagare le relative sanzioni. Secondo l’associazione dei costruttori auto europei (Acea), le multe potrebbero ammontare a 16 miliardi di euro solo per il 2025.

Piano automotive UE: solo 2,8 miliardi, pochi finanziamenti

Il piano d’azione della Commissione Europea per l’industria dell’automotive prevede un investimento complessivo di 2,8 miliardi di euro, suddiviso in 2 principali direttrici di finanziamento:

  • 1,8 miliardi di euro saranno destinati allo sviluppo di una catena di fornitura sicura e competitiva per le materie prime delle batterie,
  • 1 miliardo di euro verrà assegnato a progetti riguardanti veicoli e batterie connessi e autonomi.

Uno degli elementi più rilevanti di questo piano è l’assenza di nuovi fondi dedicati alla transizione del settore verso l’elettrico.

L’unico stanziamento inedito annunciato riguarda 1,8 miliardi di euro, prelevati dal Fondo europeo per l’innovazione, che tra il 2025 e il 2027 serviranno a sostenere la produzione di batterie in Europa. A questa somma si aggiunge 1 miliardo di euro proveniente dal programma Horizon Europe, destinato più in generale al settore automobilistico.

Anche sommando questi importi, le risorse mobilitate da Bruxelles rimangono sotto i 3 miliardi di euro, una cifra modesta se confrontata con i 100 miliardi di euro previsti dal Clean Industrial Deal o i 150 miliardi di euro del nuovo strumento finanziario per investimenti militari condivisi del piano ReArm Europe.

Tuttavia, nei prossimi anni potrebbero essere reperite ulteriori risorse attingendo al Fondo sociale per il clima, un fondo da 86,7 miliardi di euro che, tra il 2026 e il 2032, contribuirà a sostenere il percorso verso la neutralità climatica avviato con il Green Deal.

Piano d’Azione UE per l’Industria Automobilistica: cosa contiene?

Vediamo adesso più da vicino che cosa contiene il Piano UE sull’auto, analizzando le proposte principali.

Incentivi auto elettriche

Contrariamente alle dichiarazioni delle scorse settimane, il piano per rilanciare l’industria automobilistica europea non prevede di varare incentivi comuni sulle auto elettriche. Questa opzione è citata, ma come possibilità: la Commissione “esaminerà la fattibilità di possibili programmi di incentivi a livello UE”.

Il piano prevede, invece, linee guida comuni per sostenere gli incentivi nazionali.

In concreto, la Commissione UE si muoverà in 2 modi:

  • da un lato, stabilirà delle linee guida per tutti i 27 paesi UE. Garantirà coordinamento e una regia unica, armonizzando i diversi regimi nazionali per quanto possibile (sotto forma di Raccomandazione);
  • dall’altro lato, collaborerà con i singoli paesi per trovare la configurazione migliore nel contesto nazionale.

Cosa ci possiamo aspettare dal coordinamento UE sugli incentivi EV? Tra i capisaldi trasversali, il piano d’azione prevede:

  • trovare nuove fonti di finanziamento da cui attingere,
  • promuovere il leasing sociale
  • rafforzare il mercato dell’usato,
  • agevolare il rinnovo delle flotte aziendali con auto elettriche.

Incentivi per flotte aziendali

La Commissione sceglie di fare leva sulle flotte aziendali sia per rilanciare la vendita di nuove auto elettriche, sia per creare nel giro di qualche anno un mercato degli EV usati più vasto e capace di garantire l’accesso agli EV anche alle fasce di reddito medio-basse. Con la Raccomandazione sulla povertà di trasporto, prevista entro fine marzo 2025, la Commissione spingerà per l’adozione di schemi di leasing sociale anche usando risorse del Fondo sociale per il clima.

La Commissione ha pubblicato anche una Comunicazione sulle flotte aziendali pulite – parallela al Piano UE sull’auto – che riguarda sia i veicoli passeggeri che quelli commerciali. Dà suggerimenti alle autorità nazionali, regionali e comunali per accelerare l’adozione di veicoli a zero emissioni. Sarà seguita da una proposta legislativa.

La leva principale indicata nel documento è la revisione della fiscalità dell’auto (su cui l’Italia si è impegnata con l’ultima legge di bilancio): tagliare gli sconti fiscali sull’acquisto di auto aziendali diesel e benzina, favorendo così quelle elettriche. Si citano anche misure analoghe per taxi e car sharing a livello urbano, e noleggi auto a breve termine.

Misure come queste potrebbero avere una portata molto ampia, dato che attualmente le flotte aziendali rappresentano circa il 60% delle vendite annuali di auto nuove nell’UE.

Secondo una recente analisi di Transport & Environment (T&E), l’introduzione di un obbligo di vendita esclusiva di auto a zero emissioni per le grandi flotte aziendali a partire dal 2030 potrebbe garantire ai costruttori europei una domanda superiore ai 2 milioni di veicoli elettrici. Questo volume rappresenterebbe circa la metà delle vendite necessarie per rispettare l’obiettivo vincolante di riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030.

Pedaggi gratis per camion elettrici

Da ultimo, il piano UE sull’auto prevede di estendere oltre il 2025 l’esenzione totale dai pedaggi stradali per i camion elettrici, con una modifica alla direttiva Eurovignette.

Infrastrutture di ricarica, arriva l’interesse pubblico prevalente

Con il piano UE sull’auto, la Commissione vuole accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Riducendo anche i tempi di attesa per le connessioni alla rete e garantendo un trattamento prioritario alle colonnine.

Come? La novità principale è l’applicazione dell’interesse pubblico prevalente nelle procedure autorizzative per colonnine, loro connessione alla rete e stoccaggi relativi. Che arriverà come Raccomandazione. E la Commissione nello stesso documento valuterà se il criterio dell’interesse pubblico prevalente “debba diventare obbligatorio” per questi asset.

Un’altra iniziativa chiave è il lancio del progetto “European Clean Transport Corridor”, che mira ad accelerare l’installazione di hub di ricarica per veicoli pesanti lungo i principali corridoi logistici della rete TEN-T. Questo piano è fondamentale per sostenere la crescita della mobilità elettrica in Europa, dove già si contano oltre 900.000 punti di ricarica, con una concentrazione significativa nei Paesi come Olanda, Germania e Francia.

Batterie per le auto elettriche: più Made in Europe

La Commissione UE ha lanciato un pacchetto legislativo, noto come “Battery Booster”, per rafforzare l’industria europea delle batterie. Attualmente, le batterie rappresentano tra il 30% e il 40% del valore complessivo di un’auto elettrica, e i costi di produzione in Europa sono più alti rispetto ai concorrenti asiatici.

L’obiettivo è costruire una forte base produttiva domestica per le celle e i componenti delle batterie, supportando le aziende che operano in Europa. Come?

Con clausole Made in Europe. La Commissione vuole rafforzare i requisiti di contenuto locale per le batterie destinate ai veicoli elettrici venduti nel mercato UE, oltre a sostenere gli impianti di produzione e riciclo delle batterie situati in Europa. Le aziende straniere potranno beneficiare di questi incentivi solo collaborando con partner europei, condividendo tecnologie e competenze.

Entro la fine dell’anno, la Commissione specificherà i requisiti locali relativi al contenuto delle batterie e dei loro componenti attraverso l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act e il Circular Economy Act.

Altre iniziative sulle batterie EV

Il piano d’azione sull’auto prevede poi la creazione di una Battery Raw Materials Access Entity, un’ente per l’accesso alle materie prime per batterie. Aiuterà i produttori automobilistici a ottenere le risorse necessarie attraverso investimenti e impegni condivisi, con il supporto della Commissione per ridurre costi e difficoltà di approvvigionamento. In più, servirà per accelerare le autorizzazioni per la raffinazione dei materiali e a potenziare il riciclo con finanziamenti dedicati.

Fra le altre direttrici annunciate nel piano UE sull’auto trovano spazio anche possibili nuovi finanziamenti a impianti per il riciclo di veicoli e batterie a fine vita e lo stop alla possibilità di esportare massa nera, il materiale restante una volta triturate le batterie agli ioni di litio e ricco di litio, cobalto, manganese e nickel.

Sospese le multe ai produttori: flessibilità sui limiti di CO2

Sul versante multe ai produttori auto, nel piano c’è una novità già anticipata da von der Leyen nei giorni scorsi. La Commissione proporrà un emendamento al regolamento sulle norme emissive per auto e furgoni, entro marzo 2025. Se adottato, consentirà ai produttori di auto di rispettare i nuovi limiti emissivi 2025 calcolando la media delle loro prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027). Ciò consente loro di compensare eventuali carenze in uno o due anni con risultati in eccesso negli altri anni.

Revisione delle norme sullo stop a diesel e benzina entro il 2035

Parallelamente, l’esecutivo UE lancerà una revisione delle norme che sanciscono l’addio ai veicoli endotermici entro il 2035. Ma assicura: la data ultima non si cambia. La revisione, però, sarà accelerata: non più nel 2026 ma tra giugno e dicembre 2025. “Gli standard europei sulle emissioni per le auto e i furgoni nuovi forniscono certezza a lungo termine per gli investitori. Quindi rimangono. Ma dobbiamo anche essere pragmatici, ha spiegato il commissario UE ai trasporti, Apostolos Tzitzikostas.

European Connected and Autonomous Vehicle Alliance

L’UE prova a conquistare la leadership globale nella transizione verso i veicoli connessi e autonomi basati su software e intelligenza artificiale. A questo scopo, il piano prevede la creazione di una “European Connected and Autonomous Vehicle Alliance”, che riunirà stakeholder europei del settore automobilistico.

Obiettivi: lo sviluppo di elementi di architettura comuni, hardware e software europei condivisi e la loro standardizzazione. Attraverso una collaborazione più stretta tra i diversi attori del settore per accelerare l’innovazione e la competitività europea in questo campo.

Il piano d’azione cita:

  • test su larga scala, anche attraverso un sito produttivo “distribuito” pilota,
  • “sandbox” normative.

Lo scopo è permettere all’industria di testare e perfezionare le tecnologie per veicoli autonomi. La Commissione svilupperà ulteriormente il quadro normativo per i veicoli autonomi. A partire dall’autorizzazione all’omologazione di un’ampia gamma di veicoli con sistemi di parcheggio automatizzati nel 2025. Arriveranno anche modifiche normative per i test preliminari all’impiego dei sistemi di guida automatizzata (ADS) e dei sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) sulle strade pubbliche.

Queste azioni saranno supportate da investimenti congiunti pubblico-privati ​​di circa 1 miliardo di euro sostenuti dal programma Horizon Europe nel periodo 2025-2027.

Altro aspetto importante: l’UE garantirà accesso ai dati generati dai veicoli connessi a tutti gli attori della filiera. Si tratta di dati che fanno gola a produttori auto, Big Tech e fornitori di servizi per veicoli perché monetizzabili nella creazione di nuovi prodotti e servizi.

FAQ – Domande frequenti

Quali sono gli obiettivi principali del Piano UE per l’Industria Automobilistica?

L’obiettivo principale è affrontare le sfide del settore automobilistico europeo, garantendo la competitività globale, accelerando la transizione alla mobilità a zero emissioni, promuovendo l’innovazione tecnologica e fornendo un quadro normativo chiaro e prevedibile.

Come il Piano UE supporta gli incentivi per le auto elettriche?

Il piano prevede linee guida comuni per armonizzare gli incentivi nazionali, promuovendo il leasing sociale, il mercato dell’usato e il rinnovo delle flotte aziendali con auto elettriche.

Quali misure prevede il Piano UE per le flotte aziendali?

Il piano incoraggia l’adozione di schemi di leasing sociale e la revisione della fiscalità aziendale per favorire le auto elettriche, con l’obiettivo di creare un mercato dell’usato accessibile entro pochi anni.

Come il Piano UE sostiene la produzione di batterie in Europa?

Il piano introduce clausole “Made in Europe”, incentivi per la produzione locale e l’accesso alle materie prime, oltre al supporto a impianti di riciclo e alla creazione di un ente per la gestione delle risorse.

Come il Piano UE accelera lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica?

Il Piano introduce il principio di interesse pubblico prevalente per le autorizzazioni di colonnine e connessioni alla rete, insieme al progetto “European Clean Transport Corridor” per potenziare le infrastrutture lungo le reti logistiche TEN-T.

Quali novità introduce il Piano UE sulla guida autonoma?

Il piano prevede la creazione della “European Connected and Autonomous Vehicle Alliance”, la standardizzazione di software e hardware, test su larga scala e modifiche normative per l’approvazione di sistemi di guida autonoma.

Documenti utili sul Piano d’Azione UE sull’auto

Scarica il piano d’azione europeo per l’industria dell’auto

Scarica la Comunicazione sulle flotte aziendali

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.