Il dilemma dei biocarburanti al 2020

Quali sono le potenzialità del biometano nel settore dei trasporti? Quale percentuale può ricoprire nell’obiettivo verde stabilito dalla UE al 2020? Lo spiega l’associazione europea di settore

(Rinnovabili.it) – Come raggiungere l’obiettivo del 10% di fonti rinnovabili nel settore trasporti entro il 2020? Partendo da questa domanda NGVA Europe, l’associazione dei veicoli a gas naturale e “bio”, realizza un quadro delle potenzialità della mobilità sostenibile europea ad oggi presenti sul territorio per non mancare il target UE. Nei prossimi decenni, il trasporto dovrà affrontare la sfida della decarbonizzazione, puntando a realizzare un sistema di approvvigionamento sostenibile sicuro e a lungo termine. E per un comparto come quello dei trasporti su strada, che dipende ancora al 96% dal petrolio, non sarà un’impresa facile.

In questo contesto gli Stati membri hanno spiegato che l’obiettivo complessivo del 10% verrebbe principalmente raggiunto tramite E10 (miscela 10% etanolo con la benzina) e B7 (miscelazione di biodiesel al 7% con il gasolio). “Tuttavia, – spiega NGVA Europe –  tutti gli esperti concordano sul fatto che l’Europa non sarà messa bene se continuerà ad insistere solo sui bioliquidi; gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione altre soluzioni, al fine di colmare una lacuna di almeno il 20% per raggiungere il target. Le opzioni alternative sono comunque molto limitate, vale a dire l’alimentazione elettrica – non ancora disponibile in maniera diffusa – e il  biometano immesso nella rete del gas, che ha un enorme potenziale non sfruttato in tutta Europa”.

Il biometano è pienamente compatibile con gli attuali motori a gas e non esistono limitazioni di miscelazione, un vantaggio che nessuna altra combinazione fossile/rinnovabile. A fronte di una tecnologia di propulsione perfettamente matura e prezzi di rifornimento decisamente convenienti però, il principale ostacolo rimane rimangono ad oggi gli investimenti in una rete di distribuzione diffusa.

“I veicoli a gas naturale utilizzando CNG (Compressed Natural Gas) o GNL (Gas Naturale Liquefatto), riducono le emissioni di CO2 del 25% rispetto ai motori a benzina”, spiega l’associazione. “Inoltre, il biometano è l’unica vera alternativa al diesel in quanto ha unicamente basse emissioni di sostanze tossiche o cancerogene, emissioni di particolato quasi nulle, zero emissioni di idrocarburi reattivi, così come un tecnologia a ridotto rumore, che lo rende un carburante ideale in ambiente urbano”. Per scoprire tutte le opportunità di questo carburante nell’ambito della mobilità, dal 19 al 21 giugno, presso il Quartiere fieristico di Bologna si svolgerà NGV2012 Bologna, la grande manifestazione internazionale dedicata al tema “(Bio)metano: l’alternativa accessibile per tutte le modalità di trasporto”. Si tratta della terza edizione dell’evento annuale promosso da NGVA Europe, ospitato quest’anno dal consorzio italiano NGV System Italia ed organizzato da NGV Communications Group.

Articolo precedenteAmbiente: lunedì il Consiglio Europeo
Articolo successivoRoma presenta il Piano di Sviluppo della raccolta differenziata