Ed infatti Mario Tozzi, ricercatore del Cnr di Roma, nonchè membro del comitato scientifico di Rinnovabili.it, dice la sua sul balletto di cifre e sul riscaldamento globale, in seguito alle dichiarazioni del ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio alla conferenza di Roma sul cambiamento climatico
*IL FATTO* e *IL COMMENTO DI MARIO TOZZI*
La sezione di Climatologia storica, che fa capo all’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del clima del Cnr di Bologna, è guidata dalla dottoressa Nanni. Ed è stata lei oggi a smentire, in un’intervista a “Il Giornale”, le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, secondo cui la temperatura nel nostro Paese sarebbe cresciuta negli ultimi 50 anni quattro volte di più che nel resto del mondo. La dottoressa Nanni contesta le cifre del ministro e sottolinea come occorre fare attenzione al modo in cui si misurano i periodi, perchè ottenere una media su duecento o cento anni è cosa ben diversa da calcolare gli stessi dati su un periodo di solo cinquant’anni. Infatti negli utlimi cento anni la temperatura, almeno per i dati in possesso del Cnr, è cresciuta di 0,74° per quanto riguarda la media mondiale, e dell’1°-1,3° per quanto riguarda l’Italia.
IL COMMENTO DI MARIO TOZZI
_Intanto per quello che mi risulta le cifre sono un po’ diverse: un +0,6° per la crescita della temperatura media mondiale e una media italiana di circa +1,2°. Ma credo che il problema importante non sia un grado in più o in meno. Quello che invece si dimostra estremamente preoccupante è che nel riscadamento terrestre, fatto ormai assodato, l’apporto naturale contribuisce per 0,20W/mq., mentre le conseguenze dell’attività umana pesano per ben 3W/mq. Questo in percentuale significa che il surriscaldamento è dovuto solo per il 5% agli agenti atmosferici e per il 95% all’inquinamento prodotto dalla nostra “civiltà”. La preoccupazione dovrebbe essere quella di incidere urgentemente e con efficacia su quel 95%, il resto sono solo chiacchiere._