Lottare contro i cambiamenti climatici creerà 24mln di posti di lavoro

L’Organizzazione mondiale del Lavoro presenta un nuovo rapporto sull’occupazione nel processo di ecologizzazione dell’economia. Nel settore petrolifero le maggiori perdite

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Come cambierà il lavoro con l’arrivo dell’economia verde

(Rinnovabili.it) – Contrastare i cambiamenti climatici non è solo una questione ambientale. Le misure in grado di ridurre le emissioni di CO2 e contenere il riscaldamento globale entro i 2° C, toccano direttamente anche la sfera sociale. Secondo l‘Organizzazione Mondiale del Lavoro (International Labour Organization – ILO) delle Nazioni Unite, entro il 2030 saranno creati a livello mondiale 24 milioni di nuovi posti di lavoro attuando le giuste politiche per promuovere un’economia più verde.

Nella relazione “World Employment and Social Outlook 2018: Greening with Jobs”, l’agenzia ONU presenta una stima aggiornata dei trend occupazionali legati ad un’evoluzione economica considerata “inevitabile”. L’economista Catherine Saget, autrice del report, spiega “non siamo è qui per contare i futuri lavori verdi, ma per studiare i guadagni e le perdite in tutti i settori interessati dal cambiamento dell’economia”. Messi tutti i dati sulla bilancia, il risultato finale promuove decisamente la green economy: a fronte della perdita di 6 milioni di posti di lavoro, la lotta contro i cambiamenti climatici creerà altri 24 milioni di green job, portando il saldo finale ad una crescita di 18 milioni di nuovi impieghi.

 

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Il reddito netto è concentrato nelle Americhe, nell’Asia-Pacifico e in Europa, rispettivamente con 3, 14 e 12 milioni di nuovi posti di lavoro. D’altra parte, il Medio Oriente e l’Africa perderebbero rispettivamente circa 300.000 e 350.000 (cioè – 0,48% e – 0,04% del totale in ciascuna delle due regioni del mondo) “a causa della loro dipendenza, rispettivamente, dai combustibili fossili e dalle miniere”.

Dei 163 settori economici studiati, solo quattordici saranno influenzati da perdite occupazionali a livello mondiale. L’estrazione e la raffinazione del petrolio mostrerebbero la flessione più importante con la scomparsa di oltre un milione di posti di lavoro, mentre nel settore elettrico ne verrebbero a mancare circa 400mila, completamente compensati però dai 2,5 milioni di impieghi nelle energie rinnovabili (Leggi anche Le energie rinnovabili danno lavoro a 10,3 mln di persone nel mondo).

 

L’economia circolare, con il riciclo, la selezione, la riparazione, il noleggio e il riutilizzo di oggetti, genererebbe sei milioni di green job. In queste aree, l’ILO sottolinea anche la necessità di garantire una buona qualità del lavoro, dal momento che ancora oggi è spesso precario, pericoloso e privo di protezione sociale. I servizi ecosistemici – compresi la rigenerazione del suolo, la purificazione di aria e acque, la protezione dalle condizioni meteorologiche estreme – daranno lavoro a 1,2 miliardi di persone.

“I risultati del nostro rapporto – aggiunge il direttore generale delegato dell’ILO, Deborah Greenfield mostrano che i posti di lavoro dipendono fortemente da un ambiente sano e dai servizi che esso fornisce. L’economia verde può consentire a milioni di persone di superare la povertà e fornire migliori mezzi di sussistenza per questa e le generazioni future”.

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