Wattway, anche in Francia arriva la strada fotovoltaica

Frutto di cinque anni di ricerca e sviluppo, questa importante innovazione è stata presentata al Salone mondiale dell’Efficienza di Parigi

Frutto di cinque anni di ricerca e sviluppo, questa importante innovazione, presentata al Salone di Parigi efficienza mondiale

 

 

(Rinnovabili.it) – E’ stata battezzata con l’esplicito nome di Wattway e sarà la prima strada fotovoltaica “Made in France”. Realizzata dall’Istituto Nazionale di Energia Solare (INES) in collaborazione con Colas (società specializzata in infrastrutture di trasporto), Wattway è stata presentata per la prima al Salone Mondiale dell’Efficienza di Parigi. Sul progetto i due partner lavorano da ben cinque anni e il risultato di questi sforzi non delude affatto.  “Se coprissimo un quarto delle strade nazionali riusciremmo ad assicurare alla Francia l’indipendenza energetica”, spiega con malcelato orgoglio, Hervé Le Bouc, capo della Colas dal 2007. In realtà l’idea di una pavimentazione solare non è un novità, ma il lavoro francese non ha nulla da invidiare al più celebre progetto di SolaRoad olandese. Al contrario, per come è stata pensata e fabbricata, Wattway promette di rivoluzionare questo settore nascente.

 

Come è Wattway?

Si tratta di un concetto unico di superficie stradale fotovoltaica: le lastre Wattway comprendono celle fotovoltaiche in silicio policristallino incorporate in un substrato, il tutto spesso pochi millimetri. Lateralmente è collegato un contenitore che incorpora le componenti di sicurezza elettrica. Le lastre sono antiscivolo, resistenti, adattabili a qualsiasi strada e sono state progettate affinché siano in grado di gestire il flusso di tutti i tipi di veicoli, compresi gli autocarri. L’istallazione è semplicissima: basta incollarle direttamente sul pavimento, senza le opere civili ma utilizzando l’infrastruttura esistente.

 

 

Una strada fotovoltaica per tutte le stagioni

Protetta da due brevetti, la strada fotovoltaica francese è adatta per fornire l’alimentazione off-grid a illuminazione pubblica, insegne luminose, cartellonistica ma anche abitazioni o uffici. Ad esempio, 20 m² di Wattway dovrebbero fornire abbastanza energia per soddisfare le esigenze elettriche di una famiglia, 1 km di strada lineare attrezzata con queste innovative lastre potrebbe illuminare una città di 5000 abitanti (fonte ADEME). Oggi realizzati nel FabLab dell’INES, i pannelli fotovoltaici mirano a raggiungere il mercato di massa nel più breve tempo possibile, partendo da un prezzo di circa 6 euro il Watt. In questa fase preindustriale, però sarà istallato in diversi siti pilota, con coperture dai 20 mq ai 100 mq, grazie alla collaborazione di partner pubblici (enti locali) e privati ​​(imprese).

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9 Commenti

  1. Ma non sarebbe meglio metterli dove rendono di più ? Su tutti gli edifici con tetti rivolti a sud immagino renderebbero molti di più e si pagherebbe certo meno di 6€/W (che immagino vorrà dire circa 3-4 volte il costo per kWh di normali pannelli orientati correttamente). Anche produrre i panelli ha un costo. Fine polemica.
    Comunque idea interessante, certamente molto più figo dell’asflato.

  2. E’ da tempo che predico che l’autosufficienza energetica del paese si potrebbe realizzare senza tanti sforzi, obbligando le nuove costruzioni di capannoni industriali e commerciali a dotarsi di panneli fotovoltaici. Basta un regolamento edilizio a livello comunale ed il gioco è fatto. Si risparmierebbe di utilizzare ad esempio suolo agricolo, specie quello mistificatamente sprecato con pannelli per la così detta autoproduzione!

  3. L’attuale prezzo /watt per un normale modulo è inferiore ( di molto ) all’euro, in questo caso,evidentemente non si tratta di normali moduli, ma con quantitativi comunque molto consistenti e pertanto penso che il costo sia purtroppo eccessivo.

  4. Veramente l’obbligo di integrazione di fonti rinnovabili per i nuovi edifici o per le ristrutturazioni rilevanti di quelli esistenti esiste già con il Decreto Legislativo n.28 del 3/3/08 (art. 11..)

  5. BRAVI OTTIMA COSA.
    MA Come mai, già prima, non sono diventate fotovolatiche le barriere di sicurezza ed acustiche nonchè le banchine e le opere d’arte lineari autostradali per l’illuminazione totale della rete nazionale ????

    • Sull’A22 del Brennero ci sono già in alcuni tratti piuttosto estesi pannelli fotovoltaici integrati sulle barriere fonoassorbenti, istallati ormai da qualche anno. penso che nel sito dell’A22 ci siano anche informazioni a tal proposito.

  6. Io ho sempre immaginato il futuro con le strade completamente coperte da pensiline fotovoltaiche. Più sicurezza stradale, durabilità superiore del manto stradale e zero consumo di suolo.

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