Rinnovabili: batterie, fv ed eolico domineranno la rete europea 2030

Tra dieci anni, i costi dello stoccaggio dell’energia eolica e solare batteranno quelli della generazione di riserva alimentata a gas in quasi tutta Europa. La nuova ricerca di Wood Mackenzie

Credits: Ed White da Pixabay

Le rinnovabili non programmabili domineranno il mercato elettrico di Germania, UK, Francia, Italia e Spagna già nel 2023

(Rinnovabili.it) – La transizione ecologica del Vecchio Continente è definitivamente iniziata e, in soli 10 anni, il sistema energetico europeo avrà un aspetto molto diverso rispetto quello attuale. Secondo la nuova analisi di Wood Mackenzie, infatti, accumulo e rinnovabili non programmabili domineranno la rete europea 2030, rimodulando in parte anche il ruolo del gas.

La società di ricerca ha provato a guardare nel futuro a breve e medio termine dell’Europa, per segnare i punti salienti dell’evoluzione energetica. E oggi è quantomai convinta che le tecnologie verdi siano pronte a fiorire.

Per cinque mercati europei – Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna – non sarà necessario aspettare la fine del decennio. Gli analisti stimano che in questi Paesi la maggior parte dell’elettricità arriverà da fonti eoliche e solari già nel 2023. Ma nei successivi anni, i nuovi programmi d’asta al ribasso permetteranno a queste tecnologie di conquistare anche il resto dei mercati UE. “Entro il 2040 – scrive Wood Mckenzie – l’Europa dovrebbe aggiungere altri 169 GW di eolico e 172 GW di fotovoltaico […] Pertanto la flessibilità sarà vitale per sostenere questa transizione verso le rinnovabili”.

Il successo delle rinnovabili dipenderà dalla flessibilità del sistema di alimentazione

Attualmente la Regione ha quattro opzioni per bilanciare la sua rete: idroelettrico a pompaggio, gas “di picco”, accumulo a batterie e interconnettori. Per gli analisti, tuttavia, solo gli ultimi tre elementi catalizzeranno nuovi investimenti. 

Allo stato attuale, la generazione di riserva alimentata a gas “è più essenziale che mai”, spiega Rory McCarthy, autore del report. “Può raggiungere la piena potenza in un paio di minuti, ha livelli di efficienza crescenti a carico parziale e vanta una durata illimitata, presupponendo una fornitura di gas affidabile”. Ma entro la fine del decennio, l’accumulo a batterie sarà l’opzione più economica per bilanciare la rete europea, superando il gas

Wood Mckenzie prevede che la capacità di stoccaggio aumenterà (in tutti i segmenti) dagli attuali 3 GW a 26GW nel 2030, fino a 89 GW al 2040. Tra 20 anni la Regione potrebbe disporre di una capacità di stoccaggio da 320 GWh per il bilanciamento del sistema al secondo. E la maggior parte dovrebbe arrivare da impianti a batterie front-of-the-meter.

“Entro il 2030 l’energy storage batterà i ‘peakers’ a gas sui costi in tutti i nostri mercati target, con una prospettiva torbida per eventuali nuove turbine”, ha dichiarato McCarthy. “I prezzi del carburante e del carbonio sono in aumento […] e le politiche per le zero emissioni finiranno per colpire la decarbonizzazione di tutti i servizi del mercato elettrico”.

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