Uno studio svizzero ha rilevato la presenza di tracce di additivi per pneumatici nella frutta e nella verdura più consumate. Esistono ampi studi sull’impatto ambientale di queste sostanze, mentre la comprensione della tossicità sulla salute delle persone è ancora incompleta

Danni all’ambiente e alla salute delle persone
Frutta e verdura, menù sano per eccellenza, si appesantiscono con la presenza di additivi per pneumatici. La scoperta di questi residui tutt’altro che sani si deve allo studio Assessment of tire-derived additives and their metabolites into fruit, root and leafy vegetables and evaluation of dietary intake in Swiss adults pubblicato dal “Journal of Hazardous Materials”.
Lo studio congiunto del Federal Food Safety and Veterinary Office (FSVO) e dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) ha rilevato la presenza di additivi per pneumatici nei tipi più comuni di frutta e verdura consumati in Svizzera.
Non è ancora chiarito, tuttavia, quali possano essere le conseguenze sulla salute delle persone con il consumo prolungato di questo tipo cibi.
Gli additivi per pneumatici si depositano sul suolo
Ogni anno, a livello globale, si producono più di 2 miliardi di pneumatici. Con l’aumento della popolazione e della conseguente urbanizzazione è facile prevedere che il loro numero sia destinato ad aumentare.
Oltre agli “ingredienti” base composti da gomme naturali e sintetiche, gli pneumatici contengono anche numerosi additivi chimici che servono a migliorare le prestazioni, la durata e la resistenza all’usura. Ad esempio, è nota la tossicità degli agenti vulcanizzanti, plastificanti e antiossidanti.
Si stima che ogni anno l’usura degli pneumatici immetta circa 6 milioni di tonnellate di particelle che rilasciano sostanze chimiche che si depositano nei campi coltivati, sia trasportate dall’aria sia attraverso il recupero delle acque reflue.
Sappiamo che sono nocive per l’ecosistema, ma qual è l’impatto per l’organismo umano?
Analizzati 100 diversi tipi di frutta e verdura
Gli studiosi svizzeri hanno esaminato circa 100 diversi tipi di frutta e verdura venduti da nove diverse tipologie di rivenditori – grandi catene di supermercati, mercati biologici, piccoli negozi di alimentari di vicinato – e normalmente consumati dai cittadini svizzeri.
Gli studiosi hanno analizzato in particolare ortaggi a foglia (lattuga, cavolo, spinaci), a radice (cipolla, patata, carota) e a frutto (pomodoro, peperone, zucchina, zucca) e hanno rilevato la contaminazione da additivi per pneumatici in tutte le varietà esaminate.
Gli attuali dati tossicologici non mostrano preoccupazioni immediate per la salute, ma non si conoscono ancora dati sufficientemente esaurienti sulla tossicità a lungo termine.
Pertanto, oltre a rilevare la presenza di additivi derivate da pneumatici nei prodotti ortofrutticoli, lo studio sottolinea la necessità di ricerche più approfondite per valutare i rischi non solo per l’ambiente ma soprattutto per la salute delle persone.
Come frutta e verdura assorbono gli additivi per pneumatici
Nel corso di un esperimento idroponico di 14 giorni, i ricercatori hanno esposto le piante di lattuga a cinque composti chiave correlati agli pneumatici. L’esito è che le piante di lattuga assorbono questi composti, presenti in concentrazioni variabili, con differenti gradi di assorbimento e metabolismo nei diversi tessuti.
Conclusioni analoghe si sono verificate per tutti i prodotti ortofrutticoli, ovviamente con concentrazioni diverse a seconda che frutta e ortaggi crescessero più vicino alla superficie del suolo e quindi più esposte all’aria (spinaci) o sotto (carote, patate).
Un altro elemento che determina la variazione della contaminazione è la solubilità delle sostanze nell’acqua di irrigazione, tanto più nel caso di acque reflue.
Il livello di tossicità
Esistono ampi studi sull’impatto ambientale di queste sostanze, mentre la comprensione della tossicità sui mammiferi è ancora incompleta.
Finora sono disponibili studi sui topi: questi dimostrano alti livelli di tossicità per il fegato, un’alterazione dell’attività dei geni coinvolti nel metabolismo dei glicolipidi e del glutatione (un potente antiossidante) e nei processi immunitari.
Inoltre, l’esposizione agli additivi per pneumatici espone a potenziali rischi per la salute neurologica, come il morbo di Parkinson.
È possibile contenere la diffusione degli additivi per pneumatici nell’ambiente? Alcuni studi studi dimostrano che una guida aggressiva, con accelerazioni e frenate brusche, aumenta l’usura degli pneumatici e quindi il rilascio di sostanze nocive nell’aria, nel suolo e nelle acque superficiali.