L’innalzamento del livello del mare nelle zone costiere fa aumentare la salinizzazione dei terreni. Questo fenomeno comporta una sensibile riduzione delle rese agricole che incide sul reddito degli agricoltori

La salinizzazione dei terreni diminuisce le rese agricole
L’innalzamento del livello del mare e le inondazioni costiere stanno diventando in tutto il mondo un problema serio per le popolazioni che le abitano.
Gli effetti sono ancora più gravi per gli agricoltori, dal momento che l’aumento del livello di salinità dei terreni ridurrà sensibilmente le rese agricole. Quindi questo fenomeno comporterà per loro una grossa perdita di reddito.
In concreto, cosa possono fare gli agricoltori per scongiurare lo scenario peggiore?
Il modello DYNAMO-M
Lo studio di un gruppo di ricerca olandese aiuta a comprendere una delle questioni più urgenti del nostro tempo, flagellato dai cambiamenti climatici: cosa succede con l’allagamento dei terreni costieri e a quali scelte sono costretti gli agricoltori che li abitano.
I ricercatori dell’Istituto di Scienze ambientali della Vrije Universiteit di Amsterdam hanno adottato un nuovo modello previsionale per cercare di individuare una strada percorribile.
Il modello DYNAMO-M simula il rischio di inondazioni e salinizzazione per il periodo 2020-2080 a intervalli annuali e simula la risposta adattiva di 13 milioni di famiglie di agricoltori che abitano le zone costiere, con particolare attenzione a quelle che vivono in pianure alluvionali e coltivano le 23 colture principali.
Innalzamento del livello del mare e intrusione salina
Lo studio olandese How will 13 million global farming households respond to coastal flooding and sal intrusion under sea level rise? DYNAMO-M è stato presentato all’Assemblea Generale EGU 2025 (European Geoscience Union) che si è appena svolta a Vienna.
Lo studio si è concentrato in particolare sulle possibili risposte alla crescente minaccia di inondazioni e alla conseguente intrusione salina dovuta all’innalzamento del livello del mare.
I ricercatori olandesi hanno usato la logica decisionale basata sulla teoria dell’utilità attesa scontata (DEU, una teoria delle decisioni che indica il valore medio di utilità nel futuro, ma attualizzato ai valori presenti).
Quali sarebbero le scelte umane?
DYNAMO-M non si limita a prevedere gli impatti fisici dell’innalzamento del livello del mare, ma simula quelle che potrebbero essere le scelte umane reali: ad esempio, rimanere nonostante la certezza delle perdite? Adottare colture che meglio si adattano a condizioni di salinità? Costruire case sopraelevate o migrare nelle zone più interne?
Le scelte degli agricoltori cambiano di anno in anno, in base alla situazione del momento, ma è evidente che l’innalzamento del livello del mare è un fattore che accelera le decisioni perché la posta in gioco è enorme.
Infatti l’aumento della salinità e delle acque alluvionali sta riducendo drasticamente le rese agricole e, di conseguenza, il reddito degli agricoltori.
Le regioni costiere più a rischio
Secondo le previsioni di DYNAMO-M, Florida, New York, Oregon, Giappone, Cina, Filippine e Italia sono le regioni costiere dove l’innalzamento livello del mare potrebbe innescare le migrazioni future e cambiare anche l’uso del territorio.
Inoltre, il modello DYNAMO-M evidenzia anche le aree all’interno delle pianure alluvionali dove ogni cento anni potrebbero verificarsi delle inondazioni.
Oltre a questi aspetti, lo studio olandese ha analizzato anche i modelli assicurativi e le politiche di sostegno individuando alcuni interventi che potrebbero migliorare la capacità di adattamento delle popolazioni riducendo al contempo le migrazioni dovute all’innalzamento livello del mare.