Il risparmio idrico è una priorità indifferibile. L’Europa è il continente che più risente della pressione dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature: una minaccia reale alla disponibilità di acqua

Cambiamento climatico e carenza di acqua
Il risparmio idrico è una priorità immediata, non un’ipotesi per il futuro. L’Europa è il continente che più risente della pressione dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature: una minaccia reale alla disponibilità di acqua.
L‘impatto sulle produzioni
Ogni anno circa il 30% del territorio europeo si confronta con la carenza stagionale di acqua. Questa si riflette subito sull’agricoltura, principalmente in due modi: perdita di resa agricola e aumento del costo dell’acqua.
Anche le industrie che hanno bisogno di molta acqua per le produzioni, in caso di scarsa disponibilità devono rallentare – o addirittura – fermare la produzione.
Inoltre, quando le centrali termiche e idroelettriche non sono in grado di produrre sufficiente elettricità i prezzi dell’energia aumentano.
Le politiche UE per il risparmio idrico
Alcune politiche comunitarie affrontano il problema dell’uso sostenibile delle risorse idriche, in particolare promuovono un uso sostenibile dell’acqua basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.
Per affrontare la sfida del risparmio idrico, la Strategia europea per la resilienza idrica mira a ripristinare e proteggere il ciclo dell’acqua, costruire un’economia intelligente per l’acqua e garantire acqua e servizi igienico-sanitari puliti e convenienti per tutti.
Inoltre, la Commissione Europea ha anche adottato una Raccomandazione sui principi guida per l’efficienza idrica, sottolineando la necessità di adottare tutte le misure necessarie per il risparmio idrico.
Sia la strategia che la raccomandazione fissano un obiettivo a livello dell’UE per migliorare l’efficienza idrica del 10% fino al 2030, che sottintende l’obiettivo del risparmio idrico in tutti i settori.
Tuttavia, la vera minaccia per la sicurezza idrica dell’UE è che la gestione dell’acqua non è progettata per affrontare i cambiamenti rapidi e su larga scala causati dai cambiamenti climatici e dallo sfruttamento eccessivo.
Concretamente, come si deve agire?
Il rapporto Water savings for a water-resilient Europe della European Environment Agency (l’Agenzia europea per l’ambiente) tenta di dare una risposta partendo dall’analisi dei settori che hanno i consumi più alti e dove si potrebbe risparmiare di più.
Il rapporto identifica quattro settori chiave ad alto consumo:
- produzione di elettricità per il raffreddamento delle centrali elettriche 36%
- agricoltura 29%
- uso pubblico (acqua potabile, famiglie, turismo) 19%
- produzione industriale 14%.
Agricoltura e risparmio idrico
L’agricoltura, ad esempio, può svolgere un ruolo chiave nel rafforzamento della resilienza idrica nell’UE.
Il potenziale di risparmio idrico nell’agricoltura irrigua potrebbe arrivare al 20% dell’estrazione totale di acqua. Occorre però ridurre le perdite nella distribuzione dell’acqua e sostituire l’irrigazione superficiale con irrigazione a goccia o sottosuolo farebbe risparmiare il 10-40% di acqua.
Altre misure chiave per migliorare l’efficienza idrica del settore sono l’agricoltura intelligente e la selezione di colture resistenti alla siccità.
I sistemi di digitalizzazione e irrigazione intelligenti che integrano il monitoraggio satellitare, la modellazione digitale delle esigenze idriche delle colture e i processi decisionali interattivi offrono grandi potenziali per l’efficienza idrica.
L’irrigazione intelligente di IRRINET
Un esempio virtuoso in questo senso è il sistema di irrigazione intelligente IRRINET in Emilia-Romagna. Fornisce consulenza a più di 12.000 fattorie e pianifica l’irrigazione su base giornaliera tramite interfaccia web, app SMS e tablet.
IRRINET ha ridotto la domanda di acqua agricola del 20% all’anno senza compromettere le rese dei raccolti. Inoltre, il sistema ha ridotto il consumo di energia e le emissioni di anidride carbonica derivanti dal pompaggio dell’acqua.
Esistono anche altre strade da seguire. Secondo l’EEA, diversificare l’approvvigionamento idrico in agricoltura con fonti non convenzionali come il riutilizzo, la desalinizzazione e la raccolta dell’acqua piovana può contribuire a migliorare la resilienza idrica, purché ci sia anche un’attenta considerazione degli impatti di tali misure sull’uso dell’energia, sulla mitigazione del clima, sulla salute umana e sugli ecosistemi.