I consumatori preferiscono il pesce tricolore

Nonostante il pesce di acquacoltura abbia registrato perdite ingenti (specie quello di acqua dolce), l’82% dei consumatori preferisce il pesce di produzione nazionale. Una piacevole sorpresa arriva dal caviale nazionale che ha quasi raddoppiato le vendite

pesce (Foto mandata da Isabella 
Ceccarini)

(Rinnovabili.it) – L’API-Associazione Piscicoltori Italiani (l’associazione che riunisce gli acquacoltori associati a Confagricoltura) ha pubblicato i numeri relativi ai dati produttivi del pesce di allevamento nel 2020. Pesante il bilancio degli effetti della pandemia per gli allevamenti in acqua dolce e la pesca sportiva, che hanno registrato perdite anche fino al 40%. Le specie allevate in mare, al contrario, hanno tenuto meglio perché la produzione italiana è piuttosto ridotta. Infatti, nonostante gli 8mila chilometri delle coste italiane, vengono venduti solo 2 pesci di produzione nazionale su 10.

La chiusura del canale HoReCa (hotel, ristoranti e caffè) ha comportato una perdita delle vendite di pesce quantificabile in circa il 30%. A soffrire di più, ovviamente, sono state le aziende più piccole; quelle più grandi sono riuscite a bilanciare le perdite riequilibrando la loro presenza sul mercato aumentando i quantitativi di pesce sugli scaffali della grande distribuzione, vendendolo sottocosto oppure utilizzando i servizi di consegna e la vendita sulle piattaforme online.

Le trote sono il pesce di acqua dolce Made in Italy più venduto ed esportato, ma anche in questo caso le perdite sono state ingenti: il fatturato ha perso in media più del 15%, mentre la produzione è calata poco meno del 10%. Questi dati ci dicono che le aziende sono state costrette a cedere l’eccedenza di pesce a prezzi più bassi, in modo da poter garantire lo spazio per le nuove produzioni all’interno degli allevamenti.

Un dato positivo, anche se abbastanza sorprendente in questa fase di crisi economica generalizzata, è il recupero nelle vendite di caviale e non solo nel periodo natalizio in cui la spesa alimentare tende a crescere. È positivamente sorprendente anche sapere che l’Italia è il primo produttore europeo di caviale e il secondo al mondo dopo la Cina. La produzione nazionale è in Lombardia, Piemonte e Veneto: le vendite online per il consumo interno sono quasi raddoppiate.

Un dato leggermente positivo si è registrato anche per la produzione di orate e spigole allevate in acquacoltura: il leggero incremento ha confermato la tendenza alla crescita non solo nel consumo di pesce, ma di maggiore attenzione del consumatore ai prodotti ittici di origine italiana.

Se, dati alla mano, l’82% dei consumatori preferisce il pesce di produzione nazionale, sarebbe opportuno promuoverne il consumo con campagne mirate e incoraggiare i ristoratori a far conoscere ai clienti l’origine del prodotto, suggerisce Pier Antonio Salvador, presidente dell’API.

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