Rinnovabili • Riforma della Pac: come cambiano gli ecoschemi

Nuova proposta sugli ecoschemi, riparte il dialogo sulla riforma della Pac

La presidenza di turno dell’UE, ricoperta dal Portogallo, vuole trovare un punto d’incontro sugli ecoschemi tra le istanze del parlamento e del Consiglio. La soluzione è una crescita graduale della percentuale dei pagamenti diretti vincolata a pratiche agricole ecologiche, fino al 25% nel 2025

Riforma della Pac: come cambiano gli ecoschemi
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In vista del trilogo sulla riforma della Pac del 30 aprile

(Rinnovabili.it) – Cambiamo gli ecoschemi per far ripartire la riforma della Pac. La presidenza portoghese di turno prova a rivitalizzare i negoziati sulla nuova politica agricola comune con una nuova proposta che tenta di mettere d’accordo europarlamento e paesi membri.

Parlamento e Consiglio sono su posizioni ancora molto distanti su un ventaglio piuttosto ampio di punti chiave. Manca ancora una definizione condivisa di ‘agricoltore attivo’, ad esempio. Altro tema centrale per la riforma della Pac su cui c’è disaccordo sono gli ecoschemi, cioè quella parte dei pagamenti diretti (che costituiscono il cosiddetto primo pilastro) che è vincolata a pratiche agricole ecologiche. La qualità della nuova politica agricola comune dipende quindi in gran parte da quali pratiche vengono inserite sotto il cappello degli ecoschemi, e quale percentuale dei pagamenti diretti coprono. Più le pratiche individuate sono sostenibili e più è alta la percentuale, più l’ambizione della nuova Pac sarà elevata.

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L’aula di Strasburgo resta ferma sulla proposta di riservare il 30% dei pagamenti diretti agli ecoschemi. Ben più bassa la percentuale a cui punta il Consiglio, che non si spinge oltre il 20%. Come riporta Euractiv, la proposta della presidenza di turno portoghese cerca di arrivare a un compromesso mediano e graduale. Non una quota unica, ma una percentuale crescente del budget che verrà destinata agli ecoschemi. Si partirebbe, riporta una fonte europea al portale di informazione, da una percentuale del 22% che dovrebbe poi salire progressivamente fino al 25% nel 2025.

 Il Consiglio non vedrebbe l’iniziativa di buon occhio. Il 12 aprile c’è stata una riunione preparatoria in cui, riporta sempre Euractiv, diversi paesi membri avrebbero chiesto alla presidenza portoghese di attenersi al mandato originario e di non cambiare le carte in tavola.

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I prossimi 10 giorni saranno cruciali per capire la direzione che prendere la riforma della Pac. Il 26 aprile si terrà la riunione del consiglio Agricoltura e pesca, passaggio intermedio prima della ripartenza del trilogo, cioè dei negoziati a tre con parlamento, Consiglio e la Commissione in funzione di mediatore, che sono previsti per il 30 aprile.