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Cibo: i mercati tradizionali hanno un problema di sicurezza alimentare

Secondo la FAO, le cifre comunemente citate di 600 milioni di malati e 420.000 morti ogni anno forniscono un conteggio solo parziale legato a problemi di sicurezza alimentare.

Sicurezza alimentare
Credits: Photo Mix da Pixabay

Secondo PANAFTOSA, occorrono regolamenti più stringenti per la sicurezza alimentare dei paesi delle Americhe

(Rinnovabili.it) – Secondo le ricerche del Centro panamericano per l’afta epizootica e la sanità pubblica veterinaria (PANAFTOSA), i paesi del continente americano dovrebbero adottare misure più stringenti per garantire la sicurezza alimentare lungo tutta la catena di produzione. Oltre che nei cosiddetti wet market, infatti, anche i mercati tradizionali possono rappresentare un rischio di trasmissione di zoonosi (malattie infettive degli animali, ma trasmissibili all’uomo).

La ricerca del PANAFTOSA ha messo sotto la lente d’ingrandimento i mercati tradizionali di 50 nazioni delle Americhe, tra cui Stati Uniti, Canada, Argentina, Cile, Costa Rica, Cuba, Messico, Giamaica, Perù e Trinidad e Tobago. I mercati sono la principale fonte di cibo fresco e accessibile per molti gruppi a basso reddito e un importante punto di sostentamento per milioni di abitanti delle aree urbane e rurali.

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Oltre a problemi di sicurezza alimentare legati all’approvvigionamento, la ricerca evidenzia che, dal punto di vista della salute pubblica, i mercati alimentari possono essere un potenziale centro di focolai di malattie zoonotiche. Per questi motivi, è importante avvisare le autorità nazionali della necessità di regolamenti e ispezioni per prevenire i rischi nei centri di trasporto, nei centri di conservazione e nei mercati.

In America Latina e nei Caraibi, la Pan American Health Organization (PAHO) e i governi della regione stanno rafforzando i sistemi attraverso un piano d’azione per la cooperazione in materia di sicurezza alimentare, coordinato da PANAFTOSA. “Le malattie di origine alimentare sono un problema globale di salute pubblica, ha affermato Margarita Corrales, responsabile del programma di sicurezza alimentare di PANAFTOSA.

Non a caso, la FAO dichiara che le cifre comunemente citate di 600 milioni di malati e 420.000 morti ogni anno forniscono un conteggio solo parziale legato a problemi di sicurezza alimentare, poiché i dati sulle malattie di origine alimentare sono pochi e le statistiche considerano solo l’impatto di alcuni dei più comuni agenti patogeni. Le minacce sembrano inoltre riguardare specifiche aree, come quelle dei Caraibi.

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Secondo le informazioni fornite dall’Agenzia per la salute pubblica dei Caraibi (CARPHA), ogni anno circa 1 persona su 49 (per un totale di 142.000 tra uomini, donne e bambini) soffre di una malattia di origine alimentare legata all’ingestione di cibi o bevande contaminati. Questo numero aumenta (1 persona su 11) durante eventi di massa come il carnevale, sagre e feste. Più del 40% dei casi sono bambini di età compresa tra uno e quattro anni.

Tuttavia, garantire la sicurezza alimentare nei Caraibi è una sfida complessa, secondo CARPHA. La regione è infatti caratterizzata da piccole popolazioni, livelli variabili di abilità e capacità epidemiologiche e intensi movimenti di commercio e turismo.

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