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La sostenibilità dei sistemi alimentari è una sfida che si gioca tra domanda e offerta

La sostenibilità dei sistemi alimentari è una sfida globale che richiede una risposta globale. Tante le difficoltà da affrontare: complessità del mercato, globalizzazione degli scambi, distanza tra i luoghi di produzione e quelli di consumo. Trasparenza delle catene di approvvigionamento, comunicazione efficace e politiche lungimiranti sono tra le possibili vie da percorrere

Image by Tracy Lundgren from Pixabay

di Isabella Ceccarini

Quanto incidono le catene di approvvigionamento?

(Rinnovabili.it) – La sostenibilità dei sistemi alimentari è un tema di punta, considerata la loro grande responsabilità nell’inquinamento del Pianeta. Questa sfida globale che si gioca tra domanda e offerta richiede una riposta globale e deve coinvolgere i diversi attori della filiera agroalimentare: non solo i produttori, i consumatori e la catena di approvvigionamento, ma anche gli attori esterni come le istituzioni finanziarie.

La complessità del mercato, la globalizzazione degli scambi e la distanza tra i luoghi di produzione e quelli di consumo sono tutti elementi che non giocano a favore della sostenibilità dei sistemi alimentari.

La trasparenza chiarisce i ruoli all’interno della filiera

L’origine dei prodotti non è sempre chiara (ci sono ancora Paesi che non impongono la dichiarazione di origine in etichetta) e lo stesso si può dire per il loro impatto ambientale.

La trasparenza della catena di approvvigionamento diventa fondamentale per capire i diversi ruoli all’interno della filiera e individuare di conseguenza le responsabilità: pertanto, è facile capire il valore della trasparenza per i consumatori più attenti.

Una interessante ricerca sviluppata da University of York (UK) e Stockholm Environment Institute (SEI) at York ha studiato le catene di approvvigionamento in agricoltura.

Quanto incidono sulla sostenibilità dei sistemi alimentari? Cosa incoraggia i comportamenti virtuosi? E quali azioni intraprendere per accelerare la transizione verde?

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Un nuovo approccio per imparare a prevenire i danni

La ricerca Demand-Side Actors in Agricultural Supply Chain Sustainability: An Assessment of Motivations for Action, Implementation Challenges, and Research Frontiers è pubblicata in “MDPI”.

Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità nei confronti dell’ambiente e si registra un maggiore impegno in tal senso nei diversi passaggi della catena di approvvigionamento.

Tuttavia siamo in perenne ritardo, ovvero si rincorrono i danni compiuti in cerca di soluzioni possibili anziché prevenirli ragionando sul lungo periodo con un approccio olistico e collaborativo tra le istituzioni di ricerca e soprattutto a livello di politiche nazionali e sovranazionali.

Un esempio di danno ambientale ancora lontano dall’essere, se non risolto, almeno rallentato è quello che colpisce le foreste. La loro salute è messa in pericolo da varie produzioni agricole: non più solo la zootecnia, ma anche le coltivazioni di soia, olio di palma e cacao sono in cima all’agenda globale della sostenibilità.

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Salvare l’ambiente senza mettere in difficoltà le persone

Dai risultati della ricerca si comprende che da parte della società – e quindi dei consumatori in primis – cresce la pressione verso sostenibilità dei sistemi alimentari, tuttavia le scelte a livello sistemico sono ancora nel libro dei sogni.

I ricercatori sono partiti dal degrado delle foreste, ma evidenziano che la sfida della sostenibilità dei sistemi alimentari non può prescindere da altri elementi come il consumo di acqua, il degrado del suolo, la perdita di biodiversità, la scarsità delle risorse naturali e le ripercussioni sociali. Ovvero salvare l’ambiente non deve annientare le persone.

Torniamo così ai tre pilastri della sostenibilità – ambientale, economica e sociale – che caratterizzano anche gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

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Comunicare la sostenibilità dei sistemi alimentari

La comunicazione resta un fattore determinante per realizzare un cambiamento, che sarà reale e possibile solo con il coinvolgimento di tutte componenti della società.

Il dato di fatto è che le emissioni di gas serra legate alla produzione di cibo sono ancora troppo alte. In un mondo così interconnesso, tanti elementi possono interrompere le catene di approvvigionamento: lo abbiamo visto con la pandemia, con l’invasione russa dell’Ucraina, con gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.

Ne consegue l’instabilità dei prezzi delle materie prime che grava soprattutto sulle popolazioni più fragili e può portare a situazioni di instabilità sociale e geopolitica.

In questo difficile contesto globale è importante che l’azione politica ritrovi credibilità e produca risultati efficaci per arrivare a una sostenibilità dei sistemi alimentari ancorata alla realtà.