California: i water bond contro la siccità

Un piano da 7.5 miliardi di dollari per far fronte alla siccità. Il governo costruirà un nuovo bacino idrico e pozzi di stoccaggio sotterranei

California i water bond contro la siccità(Rinnovabili.it) – La maggior parte dei cittadini californiani è favorevole a uno stanziamento di 7.5 miliardi di dollari per progetti che riescano a consolidare le magre risorse idriche del Paese afflitto dalla siccità. Lo riporta un sondaggio del Public Policy Institute of California, che ha intervistato 1.700 residenti tra il 12 e il 19 ottobre. Sul piatto ci sono un nuovo bacino e modalità di stoccaggio nel sottosuolo. La proposta di finanziare i progetti vendendo water bond viene dalla necessità della California di trovare una soluzione alla catastrofica siccità che per il terzo anno sta inaridendo il territorio. I problemi stanno diventando troppo urgenti per restare fermi: 200 mila ettari di terre prima coltivate sono state abbandonate dagli agricoltori, e migliaia di persone hanno stanno rischiando di rimanere senz’acqua.

 

Fino ad oggi le decisioni sono rimaste impastoiate nel dibattito politico. I repubblicani infatti chiedevano più stanziamenti per nuovi bacini idrici, mentre i democratici si opponevano, restii alla costruzione di nuove dighe sui fiumi, dato che si tratta di infrastrutture spesso che spesso costituiscono un grave danno per l’ambiente. Alla fine è stato proposto il piano da 7.5 miliardi, che ha deciso per lo stoccaggio sotterraneo più che per una proliferazione di nuove dighe.

 

Il piano dovrà passare attraverso un voto parlamentare il 3novembre, e il sondaggio ha rilevato una certa inclinazione a schierarsi con i democratici, che dalle “secche” del dibattito in aula sembrano così uscire con una vittoria politica. Circa il 56 per cento dei partecipanti alla consultazione, infatti, ha dato la sua preferenza per l’assunzione delle misure emergenziali, mentre il 32 per cento ha annunciato che voterebbe contro. Il 12 per cento restante si è detto indeciso. Tra  i democratici, al governo dello Stato, il 68 per cento supporta il piano, insieme al 56 per cento degli indipendenti. I repubblicani sono spaccati, con favorevoli e contrari perfettamente pari: 43 per cento.

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