Dieci proposte per una gestione forestale sostenibile

Incrementare la biodiversità, attuare interventi di adattamento e mitigazione nei confronti del clima e pianificare una strategia di gestione a lungo termine: queste alcune delle sfide da risolvere per i polmoni verdi nazionali

gestione forestale sostenibile
Di Srdjan MarincicOpera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento

In corso a Roma il Forum nazionale sulla gestione forestale sostenibile

(Rinnovabili.it) – Più di un terzo della superficie italiana è ricoperta dai boschi. Benché si tratti di un dato in crescita, per via dell’abbandono dei terreni agricoli e della riduzione dei pascoli, i polmoni verdi nazionali sono sempre più vulnerabili e fragili sotto l’impatto dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi. Per rafforzare quesi ecosistemi e renderli protagonisti del nuovo processo di decarbonizzazione nazionale è necessario mettere in pratica una diffusa e condivisa gestione forestale sostenibile. A definire il percorso verso questo obiettivo è oggi Legambiente che presenta 10 proposte per tutelare il patrimonio e migliorare la “governance boschiva. L’occasione è ovviamente quella offerta dal Secondo Forum nazionale sulla gestione forestale sostenibile, in corso a Roma, alla presenza esperti del settore, rappresentanti del mondo istituzionale, scientifico, della ricerca, ma anche aziende e realtà virtuose.

 

Spiega Stefano Ciafani Presidente nazionale di Legambiente Con questo secondo Forum nazionale vogliamo contribuire a migliorare la conoscenza del nostro patrimonio forestale e aumentare la consape­volezza che una buona gestione di questa importante infrastruttura verde può incidere in maniera signi­ficativa sulla qualità della nostra vita e rendere più sostenibile l’economia. Il Green new deal italiano non può prescindere dalla bioeconomia delle foreste, ma servono un nuovo progetto condiviso tra i soggetti pubblici, e tra questi ed i privati, e adeguate risorse eco­nomiche che garantiscano una adeguata strategia per la tutela della biodiversità”.

 

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Per l’associazione l’incremento della patrimonio ecologico delle foreste – ad esempio, aumentando i boschi vetusti, hot spot di biodiversità forestale – deve essere una delle prime misure da mettere in campo. Non solo. Nel pacchetto di proposte, il cigno verde suggerisce anche di ridurre i rischi naturali per le foreste attraverso una pianificazione forestale che comprenda l’analisi di previsione dei rischio, una valutazione delle azioni da compiere per ridurre la vulnerabilità delle foreste e un sistema di valutazione multirischio, e di creare foreste urbane per rigenerare le città e combattere il cambiamento climatico. Legambiente sottolinea anche l’importanza di promuovere la certificazione forestale “perché la sua applicazione su larga scala è garanzia della sostenibilità del settore dal punto di vista ecologico, sociale ed economico”. Inoltre è necessario: puntare su un cluster del legno Made in Italy; aumentare l’utilizzo del legno nei processi produttivi in sostituzione di altri materiali; favorire un uso a cascata dei prodotti forestali ai fini energetici.

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