Così i governi favorivano i test truccati di Volkswagen &C.

Londra, Berlino e Parigi hanno fatto pressioni sulla Commissione Ue per mantenere aperte le falle nei test delle emissioni prima del caso Volkswagen

Così i governi favorivano i test truccati di Volkswagen &C 3

 

(Rinnovabili.it) – Pubblicamente li vediamo indignati chiedere una indagine europea sulle manovre sporche di Volkswagen. Ma un documento segreto visto dal Guardian rivela che i governi di Regno Unito, Francia e Germania hanno fatto pressioni sulla Commissione europea affinché lasciasse aperte le falle presenti nei test delle emissioni, che attualmente permettono ai veicoli messi in commercio di inquinare il 14% in più rispetto a quando dichiarato. Il governo Merkel, addirittura, ha spinto per ottenere che i test vengano condotti inclinando il piano su cui poggia la vettura, così da abbassare la quota reale di CO2 del 4%. L’esecutivo Cameron, invece, sostiene vada permesso di controllare i fumi del veicolo solo dopo aver caricato al massimo la batteria. Lo stratagemma consente di ottimizzare le prestazioni poiché si previene l’entrata in funzione dell’alternatore (che implica una maggior produzione di CO2), come accade invece in condizioni di guida normali.

 

Solo quattro mesi fa, secondo quando scrive la prestigiosa testata britannica che ha ottenuto le prove dell’ipocrisia dei governi, le tre nazioni più potenti del blocco Ue hanno montato una campagna di lobby per costringere Bruxelles a lasciare intatte le scappatoie concesse dai test degli anni ’70 all’interno del World Light Vehicles Test Procedure (WLTP), il sistema che dovrebbe subentrare nel 2017. La Commissione ambiente del Parlamento europeo ha chiesto oggi che l’entrata in vigore del WLTP non venga ritardata ulteriormente, e che ogni falla nel sistema venga tappata.

 

Così i governi favorivano i test truccati di Volkswagen &C 2

 

Le automobili sono responsabili del 12% delle emissioni di carbonio in Europa. Entro il 2021, tutte le nuove auto devono rispettare un limite Ue di 95 grammi di CO2 per km. Secondo una analisi della ONG Transport & Environment, gli espedienti di cui potrà usufruire l’industria automobilistica – grazie anche alle pressioni dei governi – rischiano di aumentare le emissioni reali fino a 110 g/CO2 per km. Parallelamente, spiega T&E, crescerebbe anche il consumo di carburante, con un carico maggiore di 140 euro l’anno per le tasche dei consumatori. Tra i governi che tentano di favorire l’industria dell’auto, scrive T&E, c’è anche l’Italia (leggi l’articolo di Rinnovabili.it).

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