Greenpeace accusa KFC di contribuire alla deforestazione

L’Associazione in un rapporto accusa il noto fast-food di utilizzare carta proveniente dalle foreste pluviali. Secca la risposta di KFC che certifica l’utilizzo di prodotti sostenibili

(Rinnovabili.it) – Nuovo attacco di Greenpeace, in lotta ormai da tempo contro le aziende che per distribuire i propri prodotti si servono di carta e imballaggi che sono il frutto di deforestazione. E a finire nel mirino dell’associazione stavolta è la KFC, fast-food accusato di vendere il pollo fritto servendosi di secchielli acquistati da chi non certifica la produzione della carta che smercia. Ma il noto fast-food ha negato le accuse, dichiarando di non essere cliente della ditta contestata, la già nota Asia Pulp and Paper.

E proprio contro la Asia Pulp and Paper Greenpeace ha diffuso ieri un nuovo rapporto che la incrimina di approvvigionarsi di legname distruggendo la foresta pluviale indonesiana. La società ha comunque dichiarato di voler modificare il proprio modus operandi già da giungo, in modo da limitari i danni alle delicate foreste pluviali.

Ma i portavoce KFC negli Stati Uniti e degli uffici in Inghilterra hanno  confermato di non essere clienti di APP. L’ufficio degli Stati Uniti ha per questo chiarito che circa l’80 per cento della carta utilizzata per la realizzazione dei suoi prodotti proviene da fonti sostenibili, mentre i prodotti commercializzati nel Regno Unito e in Irlanda sono green al 100 per cento, riciclati o provenienti da fonti sostenibili.

Pronta è stata anche la risposta dell’Asia Pulp and Paper che inseguito alle accuse di Greenpeace ha dichiarato “La verità è che la presenza di fibre di legno tropicale misto (MTH) non rivela affatto se un prodotto sia sostenibile o non sostenibile. E’ assolutamente possibile che fibre di MTH provengano da fonti legali e sostenibili. Il legno tropicale mistoMHT può facilmente essere trovato nella carta riciclata, oppure può provenire dal raccolto sostenibile di legname da alberi da foresta pluviale primaria. Può anche provenire da residui di legname raccolto dopo che un’area forestale ha subito degrado, è stata disboscata o bruciata, come parte di un piano di recupero per un suo sviluppo sostenibile. […] Il legno tropicale misto MHT, che GreenPeace nel suo rapporto definisce come “fibra di legno da foresta pluviale (‘rainforestfiber’)”, si può trovare nella nostra vita di tutti i giorni. Lo si può trovare nel parquet di casa, nei mobili, negli elementi decorativi in legno, nei giocattoli e negli strumenti musicali e in molti altri prodotti. Per quanto riguarda i prodotti APP, il legno tropicale misto MTH NON proviene dall’abbattimento di alberi di foresta vergine tropicale in Indonesia. APP ha impostato rigide politiche e prassi per assicurare che entrino nella filiera di produzione solo ed esclusivamente fibre di legname sostenibile e i residui provenienti da sviluppo di selvicoltura legale su aree forestali in degrado, disboscate illegalmente o bruciate”.

 

 

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