Politiche ambientali cinesi: clima ed economia si muovo nella stessa direzione?

“È come navigare contro corrente, ma non abbiamo altra scelta se non andare avanti”. Questo è quando afferma Xu Bijiu, direttore generale dell’ufficio del Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente cinese, che ribadisce gli impegni climatici della Cina e annuncia la nascita di un Fondo per l’economia “verde” entro il 2020.

Politiche ambientali cinesi
Credits: Hitesh Choudhary da Pixabay

La Cina registra una debole crescita del PIL. Ma, a detta di Pechino, le nuove politiche ambientali cinesi possono essere un’opportunità per l’economia.

 

(Rinnovabili.it) – La Cina manterrà i suoi obiettivi climatici e non smetterà di perseguirli, nonostante la sua economia stia rallentando a vista d’occhio. Questo è quanto  ha dichiarato a Reuters Xu Bijiu, direttore generale dell’ufficio del Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente, facendo soprattutto riferimento alle politiche ambientali cinesi e alla guida anti-inquinamento pubblicata l’anno scorso, in cui il governo di Pechino ha definito alcuni dei principali obiettivi climatici da raggiungere entro il 2020.“È come navigare contro corrente”, ha affermato Xu, “ma non abbiamo altra scelta se non andare avanti”.

 

La crescita del prodotto interno lordo (PIL) della Cina è rallentata al 6,0% su base annua nel terzo trimestre, registrando così il più debole incremento mai rilevato da anni. Le ragioni di questa decelerata sono specialmente due: da una parte, la guerra commerciale del gigante asiatico contro gli Stati Uniti e i suoi dazi e, dall’altra, le nuove politiche ambientali cinesi che, nonostante la loro poca incisività, hanno comunque duramente colpito alcune delle più grandi aree industriali del paese, come quelle della provincia di Henan.

 

>>Leggi anche Riscaldamento, in Cina il graduale abbandono del carbone<<

 

Nonostante questo, Xu ha affermato che “l’ambiente e l’economia non sono opposti, ma possono muoversi nella stessa direzione, sottolineando che, nonostante la scarsa crescita registrata nel 2019, il PIL è comunque passato da 59 miliardi di miliardi di yuan nel 2013 (pari a 8,43 miliardi di miliardi di dollari), a 90 miliardi di miliardi di yuan nel 2018, mentre l’inquinamento atmosferico ha registrato una lieve riduzione proprio nel medesimo arco di tempo.

 

A proposito della qualità dell’aria, che continua ad essere un problema di grande rilevanza soprattutto nelle zone meridionali del paese, il Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente cinese ha affermato che è intenzione di Pechino incrementare i controlli e, specie nelle aree che registrano una qualità dell’aria peggiore, rafforzare le misure di assistenza per la popolazione.

 

>>Leggi anche Sarà la Cina la prossima regina dell’idrogeno?<<

 

Xu ha infine sottolineato che, in merito alle politiche ambientali cinesi, il governo promuoverà delle misure fiscali preferenziali rivolte soprattutto a quelle imprese private che incontrano difficoltà negli investimenti, aggiungendo che nel 2020 verrà lanciato un Fondo nazionale per lo sviluppo verde.

Articolo precedenteGlobal warming in Alaska: il 2019 registra record mai visti
Articolo successivoCile: le comunità native battono il gigante del litio SQM

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!