Non ‘chiarimenti’ ma ‘garanzie’: sull’accordo UE-Mercosur la Francia resiste

Lisbona fa sapere che sta cercando di avere “chiarimenti aggiuntivi” dai 4 paesi sudamericani. Ma Parigi serra i ranghi: sugli standard ambientali servono garanzie “concrete e verificabili”

Accordo UE-Mercosur: la Francia punta i piedi sulla deforestazione di Bolsonaro
Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Il Portogallo prova a mediare sull’accordo UE-Mercosur

(Rinnovabili.it) – Il futuro dell’accordo UE-Mercosur è appeso a una parola: “chiarimento”. E al significato che i paesi che lo devono ratificare gli daranno. Il Portogallo sta spingendo da settimane per superare gli ultimi (grossi) ostacoli che hanno congelato la firma del trattato. Lisbona ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea e sta mettendo il dossier in cima alla sua lista delle priorità, ma finora non ha trovato il grimaldello giusto per tranquillizzare i paesi europei che si stanno mettendo di traverso.

La questione ruota attorno agli standard ambientali (non) previsti dall’accordo UE-Mercosur, un trattato commerciale che è stato negoziato per 20 anni e che dovrebbe abbattere le barriere al commercio tra UE e i 4 paesi sudamericani coinvolti – Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay – facilitando l’interscambio. A settembre sembrava tutto pronto per la firma ma la Francia ha tirato il freno a mano. Sul piatto l’assenza di garanzie forti che i paesi dell’America Latina rispettino clima e ambiente.

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Nell’occhio del ciclone è finito soprattutto il Brasile, il suo presidente Jair Bolsonaro la cui personalità ipertrofica si è scontrata a più riprese con l’omologo francese Macron. Motivo: Bolsonaro promuove la deforestazione dell’Amazzonia. Questa almeno la ragione più sbandierata. Sotto questa patina però c’è una questione decisamente più strutturale: l’UE può stipulare dei trattati commerciali che non rispettano l’accordo di Parigi sul clima?

La risposta a questa domanda è, da parte europea, un secco no. Anche il negoziato per la Brexit ha incorporato Parigi, e Bruxelles si è impegnata a farne la bussola della propria politica commerciale. Da questo punto in poi, però, le opinioni iniziano a variare. Come bisogna fare riferimento all’accordo nel trattato UE-Mercosur? Basta una citazione generica, servono più dettagli e vincoli scritti nero su bianco, ci si accontenta di una promessa a voce?

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Sono le 3 posizioni che si stanno scontrando in queste settimane. Per sbloccare l’impasse il Portogallo ha fatto sapere che chiederà “chiarimenti aggiuntivi” ai paesi Mercosur sugli standard ambientali. Cosa significhi, esattamente, non è stato spiegato. Ma la Francia ne ha approfittato per ribadire ancora una volta che metterà il veto se non ci saranno integrazioni puntuali al testo del trattato.

“Non voteremo il testo così com’è. Abbiamo richieste, in particolare sulla questione della deforestazione. Questo accordo non deve aumentare la deforestazione importata in Europa”, ha detto al Consiglio europeo il ministro francese al commercio estero e l’attrattività economica, Franck Riester, specificando che vuole garanzie “concrete e verificabili”. La firma dovrà attendere.

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