Seabin, il cestino mangia rifiuti marini, arriva nelle Marche

Anche le Marche scendono in prima linea nella lotta contro i rifiuti marini con l’installazione del dispositivo mangia rifiuti Seabin nel porto di Fano, cui seguirà anche quella nel porto di San Benedetto del Tronto

seabin
Credits: Seabin Project

Il cestino raccogli rifiuti marini Seabin è un’iniziativa che rientra nel progetto PlasticLess di LifeGate

(Rinnovabili.it) – Il cestino mangia rifiuti marini approda anche nelle Marche. Si chiama Seabin ed è il sistema inventato da una coppia di surfisti australiani, Andrew Turton e Pete Ceglinski, per abbattere l’inquinamento marino, dovuto principalmente a scarti e residui di plastica. Ne avevamo già parlato più o meno un anno fa ai tempi della prima installazione nel porto britannico di Portsmouth; da oggi l’innovativo sistema mangia rifiuti sarà operativo anche a Marina dei Cesari, nel porto di Fano.

Progettato senza intaccare la sicurezza della fauna marina, Seabin si comporta come una sorta di aspirapolvere galleggiante: dotato al suo interno di un sacchetto in fibre naturali, il cestino è azionato da una pompa ed è in grado di raccogliere i rifiuti che galleggiano in acqua di superficie, comprese le microplastiche e i mozziconi di sigaretta. A seconda del vento e della quantità dei detriti, Seabin è attivo 24 ore al giorno e riesce a catturare circa 1,5 kg di rifiuti; non potendo essere installato in mare aperto, proprio perché richiede un collegamento elettrico, il cestino mangia rifiuti risulta straordinariamente efficace in aree come i porti.

All’installazione nel porto di Fano di Seabin (che rientra nel più vasto progetto promosso da LifeGate, PlasticLess), ne seguirà un’altra nel Circolo nautico di San Benedetto del Tronto, entrambe sostenute da Whirlpool EMEA. “Siamo molto orgogliosi – ha commentato la responsabile comunicazione e marketing di Marina dei Cesari, Maura Garofolidi essere stati scelti da grandi nomi internazionali come Whirlpool e LifeGate per la sperimentazione di Seabin nel nostro porto. Questo conferma la validità del nostro impegno nell’opera di sensibilizzazione in difesa del mare portata avanti fin dalla nascita nel 2003 e rafforzata in questi ultimi anni insieme alla rete MPN Marinas di cui facciamo parte e al progetto europeo Clean Sea Life”.

>>Leggi anche Greenpeace e WFF: tutti in campo contro la plastica in mare<<

Quella nel porto di Fano è la quinta installazione di Seabin in Italia. Seabin è già operativo a Santa Margherita Ligure (GE), nell’Area Marina Protetta di Portofino (GE), nel Porto delle Grazie a Roccella Ionica (RC) e a Venezia Certosa Marina (VE); dopo Fano e San Benedetto del Tronto, sarà la volta anche di Marina di Cattolica (RN), Marina di Varazze (SV) e un secondo dispositivo per il Venezia Certosa Marina (VE).

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