Rifiuti nei parchi urbani: da Legambiente la prima indagine nazionale

Secondo il monitoraggio Park Litter 2018 di Legambiente, nei parchi italiani ci sarebbero in media 3 rifiuti ogni metro quadrato, la maggioranza dei quali proverrebbe da mozziconi di sigaretta

rifiuti-nei-parchi-urbani-park-litter-2018
I mozziconi di sigaretta raccolti nel parco di Monza. (foto: Legambiente)

 

Tra i rifiuti nei parchi urbani, quello più trovato è la plastica

 

(Rinnovabili.it) – Il quadro che emerge dalla prima indagine nazionale condotta da Legambiente sui rifiuti nei parchi urbani è abbastanza critico. Secondo i risultati del monitoraggio, effettuato con Park Litter 2018 su 71 parchi pubblici italiani, sono stati raccolti e catalogati oltre 23.000 rifiuti, in media 3 ogni metro quadrato su una superficie di circa 7.400 mq. L’iniziativa ha coinvolto 320 volontari di 41 differenti circoli o regionali dell’associazione ambientalista, in azione tra agosto e settembre in 19 regioni d’Italia. L’idea, come spiegato dal direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, era quella di porre l’attenzione anche sui parchi urbani, luoghi frequentati da famiglie, cittadini, giovani e anziani dove spesso si trovano molti rifiuti. “Facendo tesoro dell’esperienza maturata in questi anni attraverso l’indagine beach litter sulle spiagge italiane – ha dichiarato Zampetti – abbiamo deciso di monitorare anche i rifiuti che si trovano nelle aree verdi e il quadro che emerge conferma quanto immaginavamo: plastica e prodotti usa e getta di plastica sono presenti non solo su molti lidi della Penisola, ma anche all’interno dei parchi cittadini”.

 

La maggioranza dei rifiuti raccolti nei parchi urbani (sono stati considerati solo quelli con dimensione maggiore di 2,5 centimetri) proviene dai mozziconi di sigaretta (37%), nonostante la legge del 2016 che vieta di gettarli a terra e che prevede sanzioni pecuniarie dai 30 ai 300 euro, seguiti da frammenti di carta (9%), tappi di bottiglie/linguette di lattine in metallo (7%) e frammenti di plastica (6%). Come rinvenuto nelle spiagge, anche nei parchi urbani il materiale più trovato è proprio la plastica, per lo più usa e getta. “Per questo – aggiunge Zampetti – lanciamo un appello all’Italia affinché si impegni sempre di più per contrastare l’inquinamento da plastica mettendo, per altro, al bando anche le stoviglie monouso, che se non riciclate in modo corretto, finiscono per inquinare mare, oceani, spiagge e parchi”.

 

Altro aspetto da segnalare, la questione dei cestini per la raccolta dei rifiuti nei parchi urbani. Presenti nel 90% dei parchi monitorati (64 su 71) e solo nel 13% dei casi adibiti per la raccolta differenziata, i cestini sono stati trovati spesso strabordanti e dal momento che una delle maggiori cause della dispersione dei rifiuti nell’ambiente è il vento, per Legambiente sarebbe opportuno pensare a una copertura dei cestini per prevenire la dispersione di materiale, caratteristica presente solo nel 27% dei parchi (19 su 71).

 

Contestualmente al monitoraggio, l’area è stata ripulita dai volontari di Legambiente.

 

Articolo precedenteBiocarburanti per aerei: anche la Norvegia ha un piano
Articolo successivoI prodotti petrolchimici terranno alta la domanda di greggio

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!