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Foreste tropicali: mai così tanti incendi, 2024 anno nero per l’Amazzonia

Il bioma amazzonico, in particolare, ha visto la perdita maggiore di foresta dal 2016.

Foreste tropicali: mai così tanti incendi, 2024 anno nero per l'Amazzonia
fonte: Freepik

di Ermina Voccia

I vasti incendi dovuti al surriscaldamento globale nel 2024 hanno toccato livelli record per le foreste tropicali, dove di norma non dovrebbero verificarsi. L’anno scorso abbiamo perso 6,7 milioni di ettari di foresta tropicale primaria, mandando in fumo un’area estesa quasi quanto Panama. La perdita si deve in primo luogo ai roghi, molti di più di qualsiasi altro anno considerati gli ultimi due decenni. Il monito arriva dall’Università del Maryland e dal World Resources Institute.

L’estensione di foresta tropicale primaria distrutta dagli incendi nel 2024 è stata 5 volte superiore al 2023. Gli incendi si verificano naturalmente in alcuni ecosistemi ma nelle foreste tropicali sono da attribuire unicamente all’uomo. Spesso si propagano da terreni disboscati per l’uso agricolo e si diffondono senza controllo nelle foreste vicine. Il 2024 è stato un anno nero, il più caldo mai registrato. Le alte temperature e il clima secco, da attribuire al cambiamento climatico, hanno causato incendi più vasti e diffusi.

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Foreste tropicali: mai così tanti incendi, 2024 anno nero per l'Amazzonia

In Amazzonia la perdita più grave di foresta tropicale

L’America Latina è stata la prima vittima, secondo il rapporto. Il bioma amazzonico, in particolare, ha visto la perdita maggiore di foresta dal 2016. Le foreste sono in grado di rigenerarsi, ma il surriscaldamento globale e la deforestazione funzionale all’agricoltura possono ostacolare il processo, oltre che rendere gli incendi futuri ancora più probabili.

Il Brasile è in testa per perdita di foresta tropicale, con un record di 2,8 milioni di ettari cancellati nel 2024, anche perché la foresta tropicale primaria si concentra lì rispetto a qualsiasi altro luogo del mondo. L’anno appena trascorso è stato particolarmente severo anche a causa del fenomeno della siccità. Da questo punto di vista, il Brasile ha vissuto la situazione peggiore degli ultimi 70 anni. Per questo motivo gli incendi si sono propagati a un ritmo mai visto.

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Per la prima volta, la Bolivia risulta al secondo posto, appena dopo il Brasile, sorpassando la Repubblica Democratica del Congo. Il bilancio boliviano è spaventoso: un aumento pari al 200% di foresta andata perduta rispetto al 2024. E il 2023 aveva segnato invece l’anno peggiore per perdita di alberi. Anche in Bolivia l’anno scorso la siccità è stata molto intensa, raggiungendo livelli mai visti. Quasi il 12% del Paese è stato distrutto dai roghi. Ma a bruciare la foresta pluviale sono stati prima di tutto gli incendi dovuti alla deforestazione, funzionale all’allevamento di bestiame e a preparare il terreno alle monocolture come la coltivazione intensiva di soia, canna da zucchero e sorgo.

I conflitti tra i gruppi locali hanno portato la Repubblica Democratica del Congo nel 2024 alla maggiore perdita di foresta. Il legname è servito a produrre energia. Brutta inversione di tendenza in Colombia, che aveva registrato un miglioramento tra il 2023 e il 2024.

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