Rinnovabili • Comfort termico: la crisi climatica punirà i più poveri

Il comfort termico deciderà sommersi e salvati della crisi climatica

I paesi più ricchi, concentrati alle medie e alte latitudini, avranno complessivamente un aumento del comfort termico: i giorni freddi e non confortevoli scendono, mentre quelli caldi e non confortevoli non salgono eccessivamente. Come accade invece nella fascia tropicale, dove sono localizzati la maggior parte dei paesi più poveri

Comfort termico: la crisi climatica punirà i più poveri
Foto di Ricardo Gomez Angel su Unsplash

Uno studio su Earth’s Future disegna la prima mappa globale del comfort termico a +2°C, +3°C e +4°C

(Rinnovabili.it) – Uno degli impatti più feroci della crisi climatica sarà la trasformazione di alcune aree del Pianeta in zone dove la vita per l’uomo è impossibile. L’aumento congiunto delle temperature e dei valori dell’umidità, con un riscaldamento superiore a 2°C, potrebbe raggiungere livelli intollerabili e letali per il nostro organismo, soprattutto in parti della penisola arabica e della regione mediorientale. Ma questo è soltanto il caso più estremo. In realtà, i cambiamenti di questi due parametri riscriveranno le condizioni di comfort termico in tutto il globo. Svantaggiando soprattutto i paesi in via di sviluppo.

Lo afferma uno studio appena pubblicato su Earth’s Future che indaga le variazioni di temperatura e umidità in tre diversi scenari climatici e a tutte le latitudini. In generale, il riscaldamento globale farà aumentare il numero di giorni con condizioni definite “caldo-non confortevoli” mentre diminuiranno i giorni caratterizzati da condizioni “freddo-non confortevoli”. Ma non nello stesso modo in tutto il Pianeta.

Diseguaglianze globali e comfort termico

Come cambierà il nostro comfort termico? Secondo i ricercatori, che nelle regioni ad alto reddito che si trovano perlopiù a medio-alte latitudini il numero di giorni “freddi-non confortevoli” diminuirà, mentre crescerà il numero di giorni “confortevoli” sia caldi che freddi. Con un bilancio, quindi, nel complesso positivo. Al contrario, nelle regioni a basso reddito concentrate nella fascia tropicale si verificherà “un drammatico aumento del numero di giorni caldi-non confortevoli, che supera di gran lunga la diminuzione del numero di giorni freddi-non confortevoli”.

“Un risultato degno di nota è che le aree in cui il numero di giorni caldi-non confortevoli aumenta e quelle in cui il numero di giorni confortevoli diminuisce sono all’incirca coincidenti, ad esempio vaste aree del Sud America, dell’Africa e delle regioni asiatiche a bassa latitudine registrano una forte diminuzione del numero di giorni confortevoli (fino a più di 150 giorni nello scenario di riscaldamento globale di 4°C). Questo fenomeno evidenzia il peggioramento delle condizioni di comfort termico alle basse latitudini”, concludono gli autori.

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