La continua combustione di fonti fossili determina il riscaldamento del Pianeta e produce inquinamento atmosferico, causando la morte di milioni di persone ogni anno. A rivelarlo è l'edizione 2025 del Lancet Countdown on Health and Climate Change, rapporto annuale sulla relazione tra salute umana e cambiamenti climatici.

Il rapporto annuale su salute umana e cambiamenti climatici
Il riscaldamento globale sta uccidendo sempre più persone a livello globale, tanto da poter affermare che ogni minuto si verifica un caso di morte per caldo. A rivelarlo è l’edizione 2025 del Lancet Countdown on Health and Climate Change, rapporto annuale sulla relazione tra salute umana e cambiamenti climatici.
Al rapporto hanno contribuito 128 esperti multidisciplinari provenienti da tutto il mondo, l’edizione 2025 è la nona e la più completa valutazione dei legami tra clima che cambia ed effetti sulla salute dell’uomo. L’indagine sottolinea che, a causa delle emissioni di gas serra causate dall’uomo, i cambiamenti climatici stanno provocando sempre più vittime e danneggiando la salute delle persone di tutto il Pianeta. Nel 2024, per la prima volta, le temperature medie annue hanno superato di 1,5 gradi Celsius quelle dell’era preindustriale. Sempre nel 2024 le emissioni di gas serra hanno raggiunto livelli record. In sostanza, il rapporto sostiene che i cambiamenti climatici stanno sovvertendo le condizioni ambientali da cui dipende la vita umana.
Ogni minuto si verifica un caso di morte per caldo
Uno dei dati più rilevanti emersi dal rapporto riguarda la mortalità legata al caldo. Nel periodo compreso tra il 2012 e il 2021 la mortalità globale correlata al caldo ha raggiunto una media stimata di 546mila decessi all’anno. Questa cifra indica un aumento del 63,2% rispetto ai 335mila decessi annui del periodo compreso tra 1990 e il 1999. Affermare che ogni anno in tutto il mondo si verificano 546mila decessi correlati al calore è come dire che, in maniera approssimativa, più o meno ogni minuto una persona muoia per via del caldo. I decessi per calore sono evitabili e, inoltre, stanno per superare quelli legati al freddo, come sostiene ancora il rapporto.
Morte per caldo e sussidi ai combustibili fossili
La continua combustione di fonti fossili determina il riscaldamento del Pianeta e produce inquinamento atmosferico, causando la morte di milioni di persone ogni anno. Nonostante ciò, i Governi di tutto il mondo hanno erogato 956 miliardi di dollari in sussidi diretti ai combustibili fossili nel corso 2023.
I ricercatori hanno evidenziato che tale cifra ha superato di gran lunga i 300 miliardi di dollari all’anno promessi al vertice ONU sul clima COP29 del 2024 a sostegno dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Quindici paesi, tra cui Arabia Saudita, Egitto, Venezuela e Algeria, hanno destinato più soldi ai sussidi ai combustibili fossili che alla spesa per la sanità pubblica.
Perché diventa più frequente la morte per il caldo
Il cambiamento climatico sta aumentando le occasioni di esposizione al caldo estremo, un importante fattore di rischio per la salute. Le persone anziane sono particolarmente svantaggiate a causa del decremento della capacità termoregolatrice dovuto all’avanzare dell’età. Anche le persone con malattie croniche preesistenti (ad esempio diabete, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie o renali) sono vulnerabili. I neonati rappresentano un gruppo sociale ad alto rischio a causa della limitata capacità di adottare comportamenti protettivi, mentre l’esposizione al calore durante la gravidanza aumenta il rischio di parti prematuri, neonati sottopeso e altri problemi congeniti alla nascita.
Al livello globale, l’84% dei giorni di ondate di calore avvenuti in media ogni anno nel periodo 2020-2024 non si sarebbe verificato senza il cambiamento climatico. Nel corso del 2024, le persone di età superiore ai 65 anni e i bambini di età inferiore a 1 anno hanno sperimentato un livello di esposizione record alle ondate di calore. Tale esposizione è aumentata rispettivamente del 304% e del 389% rispetto al periodo di riferimento 1986-2005.
Cambiamenti climatici e trasmissione di malattie infettive
I cambiamenti delle condizioni ambientali influenzano la trasmissione di malattie. Sempre più persone nel mondo si spostano, l’urbanizzazione continua ad aumentare e le condizioni climatiche sono sempre più favorevoli alla trasmissione della dengue. Tutti questi fattori hanno causato un incremento dell’incidenza globale della malattia.
Il risultato principale del rapporto per quanto riguarda questo campo fa riferimento appunto alla dengue. Il potenziale di trasmissione medio della dengue definito dal clima da parte di due specie di zanzare, Ae albopictus e Ae aegypti, è aumentato rispettivamente del 48,5% e dell’11,6%.
Quasi 7,6 milioni di casi di dengue sono stati segnalati all’OMS tra gennaio 2024 e aprile 2024, tre volte di più rispetto allo stesso periodo del 2023. Tra queste infezioni, 16mila casi sono stati definiti gravi e più di 3mila persone sono decedute.
Il rapporto ha evidenziato delle tendenze simili anche per l’idoneità alla trasmissione dei virus chikungunya e Zika. Nel complesso, il potenziale si trasmissione della chikungunya da parte della zanzara Ae albopictus è aumentato del 48,5% e quello per la trasmissione di Zika da parte della zanzara Ae aegypti è aumentato dell’11,7% a livello globale nel periodo compreso tra il 2015 e il 2024, rispetto ai valori di riferimento del periodo tra il 1951 e il 1960.
Il rapporto sottolinea ancora una sempre maggiore idoneità climatica alla trasmissione di infezione da virus del Nilo occidentale, leishmaniosi e malattie trasmesse dalle zecche, dagli effetti potenzialmente fatali. Anche la superficie terrestre convertita in habitat per la malaria è aumentata.
Decessi legati all’inquinamento atmosferico
l numero di decessi legati all’inquinamento atmosferico causato dagli incendi boschivi e la superficie terrestre colpita da siccità estrema hanno raggiunto dei massimi storici nel 2024. Le precipitazioni estreme e l’esposizione a tempeste di sabbia e polvere sono diventate sempre più frequenti.
Cambiamento climatico e salute mentale
Il cambiamento climatico causato dall’uomo ha aumentato la frequenza, l’intensità, la durata e l’estensione delle ondate di calore. Queste ultime possono contribuire sia direttamente che indirettamente allo stress che genera ansia, depressione, disturbi dell’umore e da uso di sostanze, nonché autolesionismo.
Consulta l’edizione 2025 del Lancet Countdown on Health and Climate Change












