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“Climate city contract”, presentato il piano di Roma per le emissioni zero

Un totale di 16 miliardi di investimenti e un taglio delle emissioni fino all’86 per cento.

Ecco il “Climate city contract”, il Piano Clima di Roma

Il sindaco della capitale, Roberto Gualtieri, il 23 ottobre ha presentato in Campidoglio il “Climate city contract”, il Piano Clima di Roma. Il Piano prevede complessivamente 16 miliardi di euro di investimenti per la riduzione delle emissioni.

Ad oggi – ha affermato Gualtieri – abbiamo raggiunto il 31 per cento di riduzione delle emissioni rispetto al 2003. Per il 56 per cento queste emissioni sono riconducibili agli edifici, per il 33,7 ai trasporti e per il 5 per cento ai rifiuti“. La settimana scorsa la Commissione europea aveva dato parere favorevole al documento.

Entro il 2030 emissioni ridotte dell’86 per cento rispetto al 2003

Dalla Commissione – ha affermato ancora Gualtieri –  è arrivato un giudizio lusinghiero, che dimostra come Roma abbia le potenzialità per arrivare a una riduzione (delle emissioni) pari all’86 per cento rispetto al 2003, quasi dell’80 per cento rispetto al 1990“. 

La nostra azione prende spunto dalle elaborazioni del Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), rivisto e aggiornato nel 2023 dall’Amministrazione che ha alzato il target di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 a meno 66 per cento rispetto al 2003. Un grande lavoro cominciato con il nostro insediamento quando abbiamo candidato la Capitale come una delle cento città europee carbon-neutral and smart cities“. 

A seguito dell’approvazione a gennaio 2025 della Strategia di Adattamento Climatico, è stato definito anche il piano di decarbonizzazione previsto dalla Mission delle 100 città europee “carbon-neutral and smart cities by 2030”. Il programma intende trasformare la città in un motore della transizione verde e punta alla neutralità climatica entro il 2050.

I settori responsabili delle emissioni a Roma

A Roma le emissioni di CO2 derivano dai consumi elettrici e termici degli edifici per il 59,6 per cento e dai consumi di benzina e gasolio degli autoveicoli per il 33,7. Le emissioni derivanti dai rifiuti sono più contenute (5 per cento). Ancora più basse quelle che provengono dai processi industriali (1 per cento) e dall’agricoltura (0 per cento).

Roma tra le 100 città della Mission “Carbon-neutral and smart cities by 2030”

Nel 2022 Roma la Commissione Europea aveva selezionato Roma tra le città europee della Mission 100 carbon-neutral and smart cities by 2030, la missione pensata per accelerare e anticipare gli obiettivi di decarbonizzazione. Ciascuna città della Mission ha approvato il proprio Climate City Contract allo scopo di definire il percorso di decarbonizzazione.

Da allora il lavoro dell’Amministrazione è stato incentrato sull’individuazione di una traiettoria di riduzione delle emissioni di gas serra. Il CCC ha allargato l’insieme delle analisi dei diversi settori della vita cittadina, cercando di indentificare le priorità di intervento e di dare continuità a quelli già in corso.

Il Climate City Contract, o Piano per il Clima di Roma, è costituito da tre parti: il Piano di Azione (iniziative e proposte condivise), il Piano degli investimenti (analisi puntuale dei costi e delle risorse) e il Piano degli Impegni (obiettivi e strategie). 

I 7 ambiti di intervento del Piano Clima di Roma

Gli ambiti strategici di intervento sono 7 (efficientamento energetico, mobilità sostenibile, reti elettriche, rinnovabili, decarbonizzazione, economia circolare dei rifiuti e forestazione). Il documento prende spunto dalle elaborazioni del Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), modificato e aggiornato nel 2023 dall’Amministrazione della capitale che aveva alzato l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 a meno 66% rispetto al 2003.

Coinvolti di 80 stakeholder

Il lavoro ha visto anche il coinvolgimento di 80 stakeholder, ossia di attori economici, sociali e istituzionali tra enti pubblici, imprese private, società partecipate dal Comune e dallo Stato, fondazioni, enti di ricerca e università, associazioni del Terzo settore. Questi nel loro insieme hanno presentato 493 azioni possibili da perseguire per arrivare alla neutralità climatica.

Riqualificazione delle aree verdi

Tra gli obiettivi primari indicati dal Comune di Roma per arrivare al traguardo delle emissioni zero c’è la creazione o la riqualificazione delle aree verdi. Roma, del resto, è sempre più calda, gli scienziati lo confermano con una serie di dati.

Sui fondi Pnrr destinati alla riforestazione – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi –  siamo riusciti già a mettere a dimora 115 mila piantine, 513mila lo saranno a breve e si aggiungeranno ai 18 nuovi boschi urbani. Un lavoro concentrato nelle parti Est e Sud della città dove le diseguaglianze impattano in modo più forte e anche le isole climatiche e i cambiamenti si fanno sentire con più vigore. Insieme a questo, 37mila alberi grandi sono stati piantati per consentirci di spostarci all’ombra, soprattutto nelle giornate che superano i 40 gradi sempre più frequenti in estate“.

Prossimi passi del Climate city contract

Il prossimo passo è accedere al supporto tecnico e finanziario della Commissione Europea e della Banca Europea degli Investimenti, insieme agli stakeholder. Con il Climate city contract il Comune di Roma intende quindi accelerare gli interventi già messi in campo nel settore della mobilità, nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, nello sviluppo delle fonti rinnovabili e attraverso il Piano Rifiuti e il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile.

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